giovedì 11 dicembre 2014

Choc in Corea del Nord, bambini disabili cavie per esperimenti chimici



di Pierpaolo De Natale - È sconcertante e ai limiti dell'umano quanto emerso da una denuncia di Ji Seong-ho, rifugiato nordcoreano di trentadue anni che è riuscito a fuggire da Pyongyang. L'uomo ha perso sia la mano che l'arto sinistro inferiore a seguito di un incidente ed è ora impegnato nella scrittura di un libro per portare alla luce la condizione dei disabili nella Corea del Nord, Paese che lui chiama "regno eremita".

Tutti i Nordcoreani affetti da disabilità fisiche o mentali sono considerati un elemento che sfigura e "umilia" il regime al potere e, pertanto, vengono effettuate vere e proprie "pulizie" per fare sparire i diversamente abili.

Ji Seong-ho dichiara che i bambini disabili scompaiono per mano del personale degli ospedali e, tutti quelli che non spariscono, vengono trascurati fino alla morte. "Il regime - ha detto il trentaduenne - annuncia che sotto il governo di Kim non ci sono disabili e tutti vivono bene e in uguaglianza, ma dietro alla propaganda c'è la sofferenza e la morte di centinaia di bambini".

Ad unirsi alla voce di Ji Seong-ho ci sono anche le testimonianze di due disertori, che riportano l'esistenza di un villaggio tra le impervie montagne del Ryanggang. Lì verrebbero deportate tutte le persone affette da nanismo che, una volta castrati gli uomini, sono abbandonate a se stesse fino all'estinzione.

Durante lo scorso febbraio, una commissione delle Nazioni Unite, nonostante avesse ricevuto alcune indiscrezioni riguardo esperimenti condotti su "persone con disabilità" in "ospedali chiusi", non riuscì a confermare le notizie pervenutele.

Un'indagine condotta, invece, da attivisti di Seul, ha raccolto dati impressionanti. Circa il 40% dei disertori ha raccontato che i bambini affetti da disabilità sono uccisi o abbandonati e il 43% dei rifugiati pare essere a conoscenza di un'isola dove tutti i disabili sono costretti a vivere.

Le rivelazioni - purtroppo - non finiscono qui. Test medici ed esperimenti con armi chimiche e biologiche sono stati condotti sui bambini portatori di handicap fisici o psichici. Un ex membro delle forze armate nordcoreane ha amaramente confessato di aver partecipato per la prima volta a quei test, effettuati nel 1984 con antrace ed altre pericolose armi chimiche.

Ji Seong-ho perse la gamba e la mano sinistra all'età di 14 anni, quando - per via di uno svenimento per fame - si accasciò sui binari e fu accidentalmente investito da un treno. Dopo l'incidente fu subito portato in ospedale, struttura però sprovvista di anestetici.

"Ricordo il medico che mi ha portato in sala operatoria e che mi ha tenuto mentre mi operavano. Sentivo la sega passare attraverso le mie ossa", ha detto.  A seguito delle cattive condizioni igieniche, però, l'arto operato si infettò e Ji fu costretto a sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico.

Nel 2000 gli fu permesso di andare a mendicare in Cina, ma - al suo ritorno - fu arrestato e interrogato. Perchè? "Ero disabile e avevo umiliato la Corea del Nord chiedendo l'elemosina. Hanno detto che le persone come me devono solo morire", queste le dure parole riportate dall'uomo.

Pochi giorni fa, Ji ha protestato dinanzi all'ambasciata nordcoreana a Londra e ha riferito: "il regime sostiene che i diritti dei disabili in Nordcorea sono rispettati, hanno anche mandato gli atleti ai Giochi Paralimpici Asiatici di Incheon all'inizio di quest'anno, ma è solo una facciata".

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