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sabato 6 aprile 2019

Operatori asiatici in missione per la moda made in Puglia

Venti operatori asiatici saranno in Puglia per una missione incoming in programma da lunedì 8 a mercoledì 10 aprile, con giornata inaugurale (lunedì 8) alla Fiera del Levante.  
Provengono da Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Thailandia. Si tratta di buyer, importatori e operatori della distribuzione organizzata che operano nei comparti dell’abbigliamento, maglieria e calzature per donna e per uomo e, nel caso dell’abbigliamento, anche per bambino. Incontreranno 21 operatori pugliesi di altrettante imprese impegnate negli stessi settori che presenteranno il meglio della moda made in Puglia di fascia media e medio-alta. 
Il programma della missione messo a punto dalla Sezione Internazionalizzazione della Regione Puglia, in collaborazione con la società regionale in house Puglia Sviluppo e con il supporto in loco della Camera di Commercio italiana in Corea, si apre lunedì 8 aprile nel 152 presso la Fiera del Levante dove si terrà un workshop di presentazione del sistema moda in Puglia dalle 10:30 alle 12:30. All’incontro interverranno con l’assessore allo Sviluppo economico, rappresentanti della Camera di Commercio italiana in Corea, di Confindustria Puglia e di Sistema Moda Italia. Seguiranno, nel primo pomeriggio (ore 14,00-16,00), le sezioni di incontri bilaterali (BtoB) tra aziende pugliesi e operatori asiatici. Nei due giorni successivi, invece, la delegazione asiatica sarà impegnata in visite aziendali sul territorio, per apprezzare dal vivo la qualità e l’innovazione di un prodotto made in Puglia.
L’assessore regionale ha spiegato che l’obiettivo di questa missione è favorire i contatti tra le imprese pugliesi e gli operatori asiatici perché le opportunità di collaborazione economico-commerciale con i Paesi che rappresentano sono molto ampie e dense di opportunità per la Puglia. 
Dopo una durissima crisi, il settore della moda è tornato ad avere un trend positivo sui mercati esteri da tre anni a questa parte, con un valore dell’export nel 2018 di oltre 741 milioni di euro (+1,2% rispetto al 2017), mentre il comparto delle calzature continua ad essere tra i primi 10 prodotti esportati dalla Puglia nel mondo con un fatturato in crescita del 7% rispetto al 2017. Quanto ai Paesi coinvolti nell’incoming, le vendite di tessuti, capi e scarpe made in Puglia verso questi mercati supera i 53,5 milioni di euro con andamenti di crescita nel 2018 rispetto all’anno precedente molto sostenuti in particolare verso la Corea del Sud (+5,6%) e la Thailandia (+265,3%). In questo scenario, proprio nell’intento di riagganciare la ripresa, la Regione Puglia ha messo in campo un pacchetto di incentivi, tra i quali i Voucher Fiere, mentre è in programma una nuova misura con la creazione di uno specifico Fondo per l’internazionalizzazione.
La missione incoming è stata anticipata da un Protocollo sottoscritto dalla Regione Puglia nell’agosto scorso con Sistema Moda Italia (organizzazione di rappresentanza degli industriali del tessile e moda) e Confindustria Puglia per favorire e sostenere lo sviluppo dei processi innovativi e di internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese pugliesi del settore tessile e moda. 
E’ cofinanziata con risorse del Por Puglia Fesr-Fse 2014-2020, Azione 3.5 "Interventi di rafforzamento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi".

mercoledì 13 giugno 2018

Corea del Nord: Kim invita Trump a Pyongyang

Dopo lo storico meeting del 12 giugno, i presidenti di Usa e Nord Corea si sono invitati a vicenda nei rispettivi paesi: a Trump da Kim di visitare Pyongyang e del leader Usa al leader nordcoreano di andare negli Usa. A riportarlo l'agenzia di stato Kcna, secondo cui entrambi i capi di stato sarebbero stati felici di ricevere l'invito convinti che servirà a rafforzare le relazioni tra i due paesi.

L'agenzia nordcoreana sottolinea anche come il vertice di Singapore sia "un cambio di rotta radicale" nelle relazioni tra i due paesi evidenziando l'importanza dell'accordo di portare avanti azioni "passo passo e simultanee" per arrivare alla pace e alla denuclearizzazione.

I due paesi, secondo l'agenzia di stampa di Pyongyang, "devono impegnarsi a evitare qualsiasi forma di antagonismo e cercare di comprendersi reciprocamente". In serata Trump ha ripetutamente twittato su Kim: "Voglio ringraziare il presidente per aver intrapreso un primo passo coraggioso verso un nuovo futuro radioso per la sua gente". "Un meeting senza precedenti - il primo tra un presidente americano e un leader nordocoreano - e che è la prova che il cambiamento e' possibile".

sabato 26 maggio 2018

Coree: Kim incontra di nuovo Moon al confine

(ANSA)
SEUL - Prove di distensione tra le due Coree in vista del summit con gli Usa, che a questo punto potrebbe tenersi a giugno come era in programma. Moon Jae-in e Kim Jong-un si sono incontrati nella zona demilitarizzata di Panmunjom al confine fra Corea del Nord e Corea del Sud, dov'era avvenuto lo storico primo vertice tra i due leader.

Il nuovo incontro tra il presidente sudcoreano e il dittatore è avvenuto in un clima di incertezza, dopo gli annunci del presidente Trump sulla sorte del summit del 12 giugno prossimo.

E Moon e Kim hanno parlato proprio di questo nel loro colloquio durato due ore: "Hanno avuto - si apprende in una nota della presidenza sudcoreana - uno scambio di vedute sulla via per imprentare la Dichiarazione di Panmunjom e assicurare la riuscita del vertice tra Usa e Corea del Nord".

venerdì 25 maggio 2018

Corea Nord a Usa, "noi pronti al tavolo in qualsiasi momento". E Trump riapre

WASHINGTON - Il presidente Usa Donald Trump è tornato ad aprire alla possibilità di tenere il 12 giugno il summit con il leader nordcoreano Kim Jong-Un. "Vediamo cosa succede, stiamo parlando con loro, (il vertice) potrebbe tenersi persino il 12", ha dichiarato il presidente americano parlando con i giornalisti. Donald Trump aveva definito "un'ottima notizia" la nota diffusa dalla Corea del Nord circa i negoziati sul nucleare. "Ottime notizie ricevere la calorosa e produttiva nota della Corea del Nord", aveva scritto il tycoon in precedenza su Twitter. "Vedremo presto dove porterà, auspicabilmente verso prosperità e pace. Solo il tempo potrà dirlo!".

Venerdì la Corea del Nord aveva dichiarato di voler parlare con gli Stati Uniti "in qualsiasi momento" dopo che il presidente Donald Trump ha improvvisamente annullato l'atteso vertice del 12 giugno, una decisione che ancora una volta getta una cappa di incertezza sulla turbolenta penisola coreana.

Trump ha incolpato "l'ostilità aperta" dal regime nordcoreano per la sua decisione di richiamare i colloqui programmati con Kim Jong Un, e ha avvertito Pyongyang di non commettere atti "folli o imprudenti".

In una lettera personale a Kim, Trump aveva annunciato giovedì che non andrà avanti con il vertice del 12 giugno a Singapore, seguendo quello che la Casa Bianca ha definito una "scia di promesse non mantenute" dal Nord.

La reazione immediata di Pyongyang all'improvvisa inversione a U è stata tuttavia conciliante.

Il primo vice ministro degli Esteri Kim Kye Gwan ha definito la decisione di Trump "inaspettata" e "deplorevole". Ma ha lasciato la porta aperta, dicendo che i funzionari sono disposti a "sedersi faccia a faccia in qualsiasi momento".

giovedì 24 maggio 2018

Nord Corea: Usa cancella summit

PYONGYANG - Il vertice tra Donald Trump e il leader coreano Kim Jong-un, previsto a Singapore il prossimo 12 giugno, è saltato. Trump ha scritto al leader nordcoreano Kim Jong-Un per annunciargli la cancellazione del vertice.

"Apprezziamo il suo tempo, la pazienza e lo sforzo nelle recenti trattative relative al summit, in calendario il 12 giugno. Siamo stati informati che l'incontro è stato richiesto dalla Corea del Nord, ma questo per noi è irrilevante. Tristemente, sulla base dell'aperta ostilità mostrata nelle ultime dichiarazioni, ritengo sia inappropriato in questo momento tenere l'incontro", afferma Trump, sottolineando che il "summit di Singapore non si terrà".

Pyongyang già ieri aveva minacciato di far 'saltare' lo storico vertice con gli Usa se Washington andrà avanti con i suoi comportamenti "illeciti e scandalosi": così il vice ministro degli esteri nordcoreano, mettendo così una seria ipoteca sull'atteso summit.

In una nota diffusa dall'agenzia di regime, la Kcna, Choe Son-hui, 'numero due' al ministero degli Esteri, aveva dichiarato che il vertice del 12 giugno a Singapore tra il leader Kim Jong-un e il presidente Usa Trump sarebbe dipeso interamente dai comportamenti degli Stati Uniti: "Nel caso in cui gli Usa offendano la nostra buona volontà e continuino nei loro atti illeciti e offensivi, suggeriremo alla nostra leadership di riconsiderare il summit".

sabato 12 maggio 2018

Corea del Nord, atterra l'aereo con i 3 prigionieri Usa liberati

WASHINGTON - E' atterrato alla base aerea Andrews di Washington l'aereo con a bordo i tre prigionieri americani liberati dalle autorità nordcoreane. Il presidente americano Donald Trump, insieme alla First lady Melania, hanno salutato i tre civili liberati. La liberazione dei tre - Kim Hak-song, Tony Kim e Kim Dong-chul - è un gesto di buona volontà da parte di Pyongyang in vista dello storico incontro fra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un.

In una dichiarazione di qualche ora fa, i tre avevano voluto "esprimere il nostro profondo apprezzamento al governo degli Stati Uniti, al presidente Trump, al segretario di Stato Pompeo e al popolo americano per averci riportato a casa".

"Ringraziamo Dio e tutte le nostre famiglie e amici che hanno pregato per noi e il nostro ritorno", hanno dichiarato.

lunedì 7 maggio 2018

Corea del Nord, a metà giugno a Singapore l'incontro Kim-Trump

L'attesissimo summit fra il presidente americano Donald Trump e il leader nord-coreano Kim Jong Un si terrà probabilmente a Singapore a metà giugno. Lo scrive il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo. Venerdì il presidente statunitense aveva annunciato che data e luogo dell'incontro sono stati stabiliti e che saranno annunciati prossimamente.

Secondo il quotidiano sud-coreano, che cita fonti diplomatiche informate dal consigliere americano per la sicurezza nazionale John Bolton, il vertice si terrà a metà giugno ed è "cresciuta" la probabilità che sia ospitato a Singapore. Venerdì la Casa Bianca aveva annunciato che Trump riceverà il suo omologo sud-coreano Moon Jae-in martedì 22 maggio a Washington.

Anche l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha riferito questo fine settimana che la sede preferita per l'incontro di Trump-Kim sarebbe Singapore. Anche la Mongolia e la Svizzera sono state menzionate come possibili sedi del summit.

venerdì 27 aprile 2018

Kim Jong-un stringe la mano al leader sudcoreano Moon, "Trattato di pace nel 2018"

I leader della Corea del Sud e del Nord, Moon Jae-in e Kim Jong-un, si sono abbracciati calorosamente dopo aver firmato una dichiarazione in cui hanno affermato che "non ci sarà più guerra nella penisola coreana". La dichiarazione è giunta al culmine di un vertice storico tra le due nazioni, il primo in più di 11 anni.

Denuclearizzazione della penisola coreana entro l'anno e impegno per una pace duratura: sono questi alcuni dei punti principali contenuti nella dichiarazione congiunta al termine del vertice. "Non ripeteremo gli errori del passato", ha detto Kim Jong-un che si è impegnato a "lavorare per gli interessi dei due Paesi" e ha aggiunto: "Siamo una stessa famiglia e dobbiamo garantire un futuro di pace alle nostre popolazioni".

Il presidente sud-coreano, Moon Jae-in, ha lodato "il coraggio e la determinazione" del presidente Kim . "Non ci sarà piu guerra tra le due Coree". I due Paesi si sono impegnati a fare in modo che l'armistizio del 1953 diventi un trattato di pace entro la fine dell'anno.

E' partito nella notte italiana l'atteso summit Moon-Kim. Un vertice storico, dopo una stretta di mano altamente simbolica sulla linea di demarcazione militare coreana. A dar vita a questo importante confronto il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in, impegnati in circa due ore di colloquio. Kim si è detto “sopraffatto dall’emozione” dopo aver varcato la linea di demarcazione, diventando in questo modo il primo leader nordcoreano a camminare in territorio sudcoreano dalla guerra di Corea (1950-53).

Su invito – inatteso – del dirigente nordcoreano, i due leader hanno brevemente camminato a braccetto nel versante nordcoreano della frontiera, prima di raggiungere a piedi la Casa della Pace, struttura in vetro e cemento situata nella parte meridionale del villaggio di Panmunjom, dove fu firmato l’armistizio.

La stretta di mano storica tra Kim Jong-un e Moon Jae-in è maturata alle 9:30 (le 2:30 in Italia) a cavallo della linea di demarcazione del villaggio di Panmunjom, primo gesto degli auspici che il terzo summit intercoreano possa dare vita a una "nuova storia dei rapporti" tra i due Paesi divisi al 38/mo parallelo all'insegna di una pace stabile e duratura cementata dalla auspicata (dal Sud) denuclearizzazione. Kim ha raggiunto il confine avendo al fianco i collaboratori chiave. Indossando il tradizionale abito scuro in stile Mao, ha camminato verso lo stretto corridoio che separa i due edifici dei meeting, noti come T2 e T3, nella Joint Security Area (Jsa). Moon lo ha atteso sorridente sul cordolo di cemento che segnala il confine: i due hanno posato per i flash dei fotografi a immortalare l'evento. Kim, primo leader della famiglia al potere da circa 70 anni a calpestare il territorio sudcoreano, ha a sorpresa sollecitato Moon a riattraversare il confine, cosa fatta tenendosi per mano.

I due leader, pochi secondi dopo, sono tornati al Sud incamminandosi sul tappeto rosso, dietro la guardia presidenziale sudcoreana in costume tradizionale. Alla Peace House, luogo scelto per i negoziati, si è tenuta la cerimonia di benvenuto e i due leader hanno passato in rassegna il picchetto d'onore e presentato le rispettive delegazioni. "Una nuova storia adesso, a un punto di partenza della storia di una nuova era di pace", recita l'intero messaggio scritto da Kim sul libro degli ospiti. Poco dopo ha avuto inizio la prima tornata di colloqui del summit, partiti alle 10:15 locali (3:15 in Italia) e in anticipo di 15 minuti sulla scaletta concordata dopo lunghe negoziazioni e diversi sopralluoghi.

lunedì 12 febbraio 2018

Nucleare, Usa: "pronti a colloqui con la Corea del Nord"

(ANSA)
di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - Aria di tregua e dialogo tra Usa e Corea del Nord. Il vicepresidente statunitense Mike Pence, dopo l'incontro con il presidente sudcoreano Moon Jae-in per le Olimpiadi invernali, ha dichiarato al Washington Post che gli Stati Uniti sono pronti al dialogo con Pyongyang. Seul sarebbe fondamentale in questa manovra di tregua, e dovrebbe avviare il processo per il dialogo.

Pence ha sottolineato, però, che gli Usa pretenderanno severe sanzioni fino a quando Kim-Jong-un non mostri "evidenti passi" verso la denuclearizzazione. L'amministrazione Trump ha puntato a riconquistare la scena diplomatica, dopo il riavvicinamento delle due Coree in occasione dell’inaugurazione dei Giochi e l'invito della Corea del Nord fatto a Seul per un processo di riunione delle due Coree dopo settant’anni.

venerdì 9 febbraio 2018

Avviati i Giochi olimpici invernali 2018, storica stretta di mano tra le due Coree

di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - Contornate da un freddo polare con le immagini del ghiaccio al centro dello stadio, e una grande tigre bianca come mascotte, si sono avviati i XXIII Giochi invernali di PyeongChang.

La cerimonia di apertura è cominciata con cinque bambini e il loro viaggio nel tempo, alla ricerca della pace insieme alla grande tigre bianca (uno dei quattro guardiani protettori della riconciliazione). Appena finita la cerimonia sono iniziate le sfilate dei Paesi partecipanti, con le loro delegazioni.

Gli atleti italiani hanno sfilato guidati dalla portabandiera Arianna Fontana. Lo Stadio Olimpico in pieno tripudio ha accolto la sfilata congiunta delle due Coree, un atleta del Nord e uno del Sud sono entrati insieme e hanno sventolato la bandiera blu della Corea unità.

Il presidente sudcoreano Moon-Jae-in, prima di prendere posto insieme alla moglie in tribuna d'onore, ha stretto la mano alla sorella di Kim-Jong-un, in rappresentanza della Corea del Nord.

mercoledì 17 gennaio 2018

Alle Olimpiadi invernali le due Coree unite da una sola bandiera e un solo team

(ANSA/EPA)
di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - Da una nota congiunta delle della Corea del Nord e del Sud, che oggi si sono incontrate a Panmunjom, è stato deciso che alle Olimpiadi invernali di PyeongChang (inizio stabilito per il 9 febbraio), le due Coree sfileranno insieme sotto la bandiera della Corea unita.

Al torneo di hockey femminile vi sarà una sola squadra a rappresentare i due Paesi, quindi la Corea non solo come unica bandiera alla cerimonia di apertura, ma anche come un solo team. Pyongyang invierà 550 persone, tra tifosi, atleti, artisti e cheerleader.

Lo scopo di Seul di accreditare questi Olimpiadi come "Giochi della pace" è stato compiuto. Il capo della delegazione nordcoreana Jon Jong-Su ha dichiarato che le due Coree non hanno relazioni da circa 10 anni e si spera che questi rapporti possono essere riallacciati.

giovedì 4 gennaio 2018

Nord Corea, Trump: mio pulsante nucleare è più grande


USA - Il leader nordcoreano ha appena dichiarato che il pulsante nucleare è sempre sulla sua scrivania. Qualcuno di questo regime esaurito e alla fame lo informi per favore che anch'io ho il pulsante nucleare, ma è molto più grande e più potente del suo, e il mio funziona". Queste le parole con cui il presidente americano, Donald Trump, ha risposto al leader nordcoreano, Kim Jong-un.

Non si è fatta attendere la reazione di Pechino che invita la Casa Bianca a una maggiore moderazione sulla Nord Corea. Il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang ha rinnovato l'appello a tutte le parti coinvolte nella crisi nordcoreana a "mantenere la moderazione" e di dire cose che "portino ad alleviare la situazione" di tensione nella penisola.

"Tutte le parti coinvolte dovrebbero aggrapparsi a questo trend positivo nella penisola coreana e muoversi nella stessa direzione", ha aggiunto in un evidente riferimento all'ultimo tweet del presidente Usa, Donald Trump, sul pulsante nucleare molto piu' grande, potente e funzionante di quello che il leader nordcoreano Kim Jong-un ha dichiarato di avere sulla scrivania.

mercoledì 27 dicembre 2017

Crisi Usa-Corea del Nord, Putin pronto a mediare


di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - La crisi tra Usa e Corea del Nord sembra crescere di giorno in giorno. Per disinnescare una delle più pericolose bombe diplomatiche del mondo, la Russia é disposta a mediare. Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato alla Cnn che per essere mediatori è necessario - però - che entrambi i Paesi siano d'accordo.

Ieri, il ministro degli Esteri Russo Sergei Lavrov ha invitato Washington e Pyongyang ad avviare un dialogo e, con una telefonata al segretario di Stato Rex Tillerson, ha esortato gli Stati Uniti a fare il primo passo, lasciando intendere che le esercitazioni statunitensi nel paese coreano rendono difficili i lavori di mediazione.

martedì 19 dicembre 2017

Gli Stati Uniti accusano Pyongyang per il caso Wannacry

di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - La Casa Bianca attraverso Thomas Bossert, consigliere di Trump per la sicurezza interna e l'antitrrorismo, ha puntato il dito contro la Corea del Nord per l'attacco hacker di maggio scorso. "Il caso Wannacry ha paralizzato tutto il mondo", ha riferito Bossert al Wall Street Journal, sottolineando che le accuse sono sostenute anche da altri Stati e società private, con la presenza di prove a carico di Pyongyang.

"Il virus informatico chiamato Lazarus ha colpito 150 Paesi ma in particolare il sistema sanitario inglese, mettendo a rischio vite umane", ha dichiarato Bossert. Il consigliere dell'amministrazione Trump, però, non ha riferito quali azioni specifiche potrebbero prendere gli Usa. Lazarus è stato ritenuto responsabile anche dell'attacco hacker effettuato nel 2014 contro Sony Pictures Entertainment, in cui ha distrutto vari file e ha diffuso le comunicazioni aziendali, causando notevole imbarazzo.

Sony, per timore di altri cyberattacchi, ha sospeso l'uscita di una commedia incentrata sul personaggio del dittatore nordcoreano. Il presidente di quel periodo, Barack Obama, condannò il regime promettendo di "rispondere in modo proporzionale", senza però dare seguito alla minaccia.

giovedì 14 dicembre 2017

Onu, "Non fare i sonnambuli nella guerra con la Corea del Nord"

TOKYO - Il capo delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha allertato il mondo contro il "sonnambulismo in guerra" sulla Corea del Nord, chiedendo ulteriori sforzi diplomatici per bandire le armi nucleari dalla penisola coreana.

Parlando di una visita in Giappone, il segretario generale Guterres ha dichiarato: "La cosa peggiore che potrebbe accadere sarebbe che tutti noi ci addormentassimo in una guerra che potrebbe avere circostanze molto drammatiche".

Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha imposto tre cicli di sanzioni l'anno scorso contro la Corea del Nord per i suoi test missilistici e nucleari sempre più potenti.

Guterres ha detto che queste sanzioni devono essere attuate "dalla Corea del Nord prima di tutto, ma anche pienamente attuate da tutti gli altri paesi il cui ruolo è cruciale".

Ha sollecitato inoltre "un impegno diplomatico che consenta ... la denuclearizzazione (della penisola coreana) di svolgersi in modo pacifico".

Parlando a fianco di Guterres, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha fatto eco alla richiesta di "dare piena attuazione alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite" e di mantenere "un dialogo significativo verso la denuclearizzazione".

lunedì 4 dicembre 2017

Corea del Nord: al via maxi esercitazioni aeree Usa e Sud Corea

SEUL - Sono partite da alcune ore le mega-esercitazioni aeree Usa e Corea del Sud. Le esercitazioni congiunte sono avvenute nel Pacifico e sono state definite da Pyongyang come una “provocazione totale”. Le manovre, denominate “Vigilant Ace”, mettono in campo per cinque giorni circa 230 aerei, fra cui dei caccia F-22 Raptor, e decine di migliaia di soldati.

Secondo fonti di Seul non ancora confermate, gli Usa potrebbero partecipare anche con i bombardieri a lungo raggio B-1B. Queste esercitazioni sono state organizzate pochi giorni dopo il lancio da parte della Corea del Nord di un missile balistico intercontinentale capace di colpire qualsiasi luogo del territorio continentale americano.

mercoledì 29 novembre 2017

"Siamo uno stato nucleare": Corea del Nord sfida il mondo

SEUL - La Corea del Nord sfida di nuovo il mondo e lancia un missile balistico. I comandi delle forze armate sudcoreane hanno specificato che Pyongyang ha lanciato un "missile balistico non identificato" dalla provincia meridionale di Pyongan verso est nelle prime ore di mercoledì (martedì sera in Italia).

Pyongyang ha dichiarato ufficialmente di essere "uno Stato nucleare": l'annuncio, attraverso i media statali, dopo l'ultimo test di missile balistico intercontinentale effettuato nella notte e rivendicato come un "successo storico". In una dichiarazione in tv è stato confermato il lancio di un nuovo missile, chiamato Hwasong-15, e capace di raggiungere "tutto il territorio Usa". Oggi pomeriggio si riunirà il consiglio di sicurezza dell'Onu su richiesta di Usa, Giappone e Corea del Sud.

Gli Stati Uniti, tracciando il lancio del missile nordcoreano, ritengono che si sia trattato di un missile balistico intercontinentale. Lo ha reso noto il Pentagono. Il portavoce del Pentagono, colonnello Rob Manning, ha reso noto che il missile è stato lanciato da Sain Ni, nella Corea del Nord, ed ha viaggiato per circa mille chilometri prima di cadere nel Mar del Giappone. Manning ha specificato che le informazioni si basano su una prima valutazione del lancio.

Il missile lanciato dalla Corea del Nord "sembra sia caduto nella zona economica esclusiva (la zona di mare adiacente alle acque territoriali) del Giappone". A renderlo noto il premier Shinzo Abe, come riferisce la Cnbc, i media internazionali, specificando che il governo giapponese ha riunito un gabinetto di crisi.

martedì 7 novembre 2017

Trump a Seul, continua il tour anti Kim Jong-un

SEOUL - Il presidente degli Stati uniti Donald Trump è giunto oggi in Corea del Sud nella seconda tappa del suo lungo tour in Asia. L’Air Force One del presidente è atterrato alla base aerea Osan, vicino Seoul, in arrivo dal Giappone. Trump incontrerà, tra gli altri, il presidente sudcoreano Moon Jae-in.

Piena sintonia di Trump con il premier nipponico Shinzo Abe: sponda sulla politica estera, a partire dalla linea dura contro la minaccia nordcoreana, ma una certa distanza quando si parla dei temi del commercio internazionale.

La diplomazia informale perseguita dal primo ministro giapponese nei confronti del poco prevedibile alleato americano sembra aver acquisito questa conformazione e, al di là dei grandi gesti di personale simpatia tra i due, concrete evoluzioni non vi sono state.

Il presidente Usa, nella tre giorni che ha aperto il suo lungo primo viaggio in Asia con tappe in cinque paesi, ha avuto un calendario fitto di appuntamenti: dalla partita di golf con Abe all’udienza dell’Imperatore Akihito e della consorte Michiko, passando per un incontro, particolarmente auspicato da Abe, con i familiari dei giapponesi rapiti dalla Corea del Nord negli anni ’70 e ’80.

Accanto a questi, ha avuto numerosi incontri con il mondo imprenditoriale giapponese, lasciando qualche perplessità quando si è sbilanciato nel dibattito della produzione di automobili giapponesi negli Usa che, a suo dire, dovrebbe essere incrementata. Una richiesta alquanto bizzarra, visto che, secondo l’Associazione dei costruttori di auto giapponesi (JAMA), i marchi nipponici già producono 3,9 milioni di veicoli e 4,6 milioni di motori all’anno negli Usa.

lunedì 6 novembre 2017

Corea del Nord, Trump: 'pazienza è finita'

TOKYO - Donald Trump non ha più dubbi sulla Corea del Nord. Secondo il presidente Usa, infatti, il tempo della pazienza con Pyongyang è finito e lo ha espresso chiaramente nel secondo giorno del suo viaggio in Asia, che ha visto il tema della crisi sempre al centro dei suoi incontri.

“L’era della pazienza strategica è finita” ha dichiarato Trump in una conferenza stampa congiunta con il premier giapponese Shinzo Abe. Trump ha definito il programma missilistico nucleare nordcoreano una minaccia per il mondo, nella tappa giapponese del suo viaggio in Asia. Il programma è “una minaccia per il mondo civilizzato e per la pace e la stabilità”, secondo Cam.

martedì 31 ottobre 2017

Corea del Nord: crollo di tunnel nel sito dei test missilistici, 200 morti e paura radioattività

di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - L'agenzia sudcoreana Yonhap ha riportato la notizia del crollo di un tunnel del sito nucleare di Punggye-ri, in Nordcorea, lo scorso 10 ottobre. Il luogo coinvolto è lo stesso usato da Kim Jong-un per i test missilistici. Tale crollo si sarebbe verificato durante gli scavi da parte di Pyongyang per spostare di qualche chilometro il sito dei test.

Il crollo avrebbe causato la morte immediata di 100 persone, mentre altre 100 sarebbero morte durante l'attività di soccorso, per via di altri successivi crolli.

Secondo altre fonti, come la TV giapponese Asahi, il crollo è stata la conseguenza di un indebolimento del terreno, dovuto alla sesta detonazione dello scorso 3 settembre, che causò un terremoto di magnitudo 6,3.

Il responsabile della Korea Meteorological Administration, che sovraintende anche sui terremoti, ha dichiarato al parlamento di Seul che un'altra esplosione potrebbe far crollare tutta la montagna Mantap e rilasciare pericoloso materiale radioattivo, paura questa già esistente.