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giovedì 23 gennaio 2020

Hong Kong: primo caso di contagio del coronavirus cinese

Foto Ansa
Nella città di Hong Kong, mercoledì 22 gennaio, è arrivato il primo caso di contagio del coronavirus cinese. A dare la notizia Bloomberg citando Cable TV. 
Per quel che riguarda il paziente, si trova in isolamento in ospedale e pare sia arrivata da Wuhan a Hong Kong con un treno ad alta velocità.

martedì 21 gennaio 2020

Cina: terza vittima del misterioso virus

(ANSA)
In Cina vi è una terza vittima e circa 140 nuovi casi di contagio dal misterioso virus, simile alla Sars, che alimentano nuove paure nel Paese a pochi giorni dal Capodanno cinese. 
A Wuhan, nella Cina centrale dove il virus ha fatto la sua comparsa, sono stati registrati 136 casi di contagio durante il fine settimana, uno nella provincia meridionale di Guangdong ed altri due a Pechino.

lunedì 20 gennaio 2020

Thailandia: diagnosticato un secondo caso del misterioso virus legato alla Sars

Foto Ansa
In Thailandia un secondo caso del misterioso virus legato alla Sars è stato diagnosticato a una donna proveniente dalla Cina. A riferirlo i funzionari della Sanità, mentre le autorità alzano la guardia dei controlli negli aeroporti in vista di un atteso aumento degli arrivi per il capodanno cinese. 
Per quel che riguarda la donna, una cinese di 74 anni, è stata ricoverata in ospedale dopo aver presentato sintomi del virus in aeroporto, il 13 gennaio. Alla paziente è stata diagnosticata una polmonite legata al nuovo coronavirus, che ha suscitato allarme dopo aver provocato la morte di due persone in Cina e aver portato altre decine di persone in ospedale. Un caso è stato rilevato anche in Giappone. 

venerdì 3 gennaio 2020

Thailandia: entrata in vigore la messa al bando dei sacchetti di plastica monouso

In questi giorni, in Thailandia, è entrata in vigore la messa al bando dei sacchetti di plastica monouso presso decine di grandi catene di vendita al dettaglio, la più massiccia di una serie di iniziative introdotto negli ultimi anni per far fronte all'emergenza plastica in uno dei Paesi dal più alto consumo pro-capite al mondo.
Parte della campagna "Dite no ogni giorno ai sacchetti di plastica", il ministero per l'Ambiente ha lanciato un piano ventennale per ridurne l'utilizzo, dopo che negli ultimi due anni diversi casi di cetacei trovati morti sulle spiagge thailandesi con chili di plastica nello stomaco hanno finalmente portato il tema all'attenzione della popolazione.
La Thailandia, secondo le stime, getta in un anno 1.17 milioni di tonnellate di sacchetti di plastica.

mercoledì 6 novembre 2019

India. Arvind Kejriwal: "New Delhi resta una camera a gas: una minaccia per la salute"

Foto Ansa
"La cappa di smog che avvolge da giorni New Delhi ha fatto registrare, con l'imposizione delle targhe alterne, solo un leggerissimo calo, mentre, con il traffico privato dimezzato e le scuole chiuse, la città resta una camera a gas, una serissima minaccia per la salute" ha dichiarato il governatore Arvind Kejriwal "Chi vive qui corre seri rischi per la salute, come se fumasse due pacchetti di sigarette al giorno: è inaccettabile".
Inoltre, la Corte suprema ha tenuto una lunga udienza sulla situazione, e ha rimproverato il governo centrale e i governi dei singoli Stati per la mancanza di coordinamento nell'affrontare il problema. 

venerdì 4 ottobre 2019

Giappone: aumentano i "morti da super lavoro"

Foto Ansa
In Giappone un rapporto governativo esorta le aziende in diversi campi ad adottare misure urgenti per prevenire le morti da sovraccarico di lavoro, il cosiddetto 'karoshi'. Lo studio ha certificato ben 158 morti per malattie o suicidi legati a casi di superlavoro nel 2018 e sebbene le statistiche siano ai minimi in 10 anni rimane un numero ancora elevato. Tra le fasce di età prese in considerazione, i quarantenni sono il gruppo più rappresentato con 47 morti, seguite dagli individui con più di 50 anni e dalle persone con un'età superiore a 30 anni.
Il settore delle costruzioni ha il numero più alto di vittime: 78 dipendenti morti per emorragia celebrale e scompensi cardiaci, tra il 2010 e il 2015.
Per quel che riguarda il rapporto, indica come nello stesso lasso di tempo 54 lavoratori abbiano commesso suicidio per disturbi mentali, a causa dei lunghi orari di lavoro.

mercoledì 25 settembre 2019

Pakistan: sono oltre 10mila i casi accertati di persone affette dal virus della dengue

Foto Ansa
In Pakistan hanno oltrepassato quota 10 mila i casi accertati di persone affette dal virus della dengue. 
A dichiararlo è stato Zafar Mirza, consigliere del primo ministro della Sanità in una conferenza stampa ad Islamabad, precisando che il numero di pazienti affetti dal virus trasmesso da una particolare zanzara è salito a 10.013. 
Per quel che riguarda il 70% di questi si trova nella provincia del Punjab. Ma le statistiche registrano aumenti di giorno in giorno. Il governo ha preso atto della insufficienza delle misure prese finora per contrastare l'epidemia.

mercoledì 31 luglio 2019

Giappone: sale a 22 il bilancio dei morti per l'improvvisa ondata di aria calda

Foto Ansa
In Giappone è salito a 11 il bilancio dei morti a causa dell'ondata improvvisa di aria calda, al termine di una prolungata stagione delle piogge, triplicando il numero dei ricoveri in ospedale nell'ultima settimana. 
Le più colpite, in base ai dati dell'Agenzia per la prevenzione dei disastri, sono state le persone anziane, il 53% del totale delle richieste di intervento. Gli 11 decessi sono avvenuti in 11 diverse prefetture dell'arcipelago, mentre le persone ricoverate per sintomi legati al caldo sono 5.665. 

sabato 4 maggio 2019

Corea del Nord: si rischia una grave crisi alimentare

Brutte notizie per la Corea del Nord: si rischia una grave crisi alimentare, poiché si necessita di 1,36 milioni di tonnellate di cereali nel 2019 per compensare l'attuale carenza. A rivelarlo è la stima del rapporto delle agenzie dell'Onu Pam e Fao, fatto sulle rilevazioni dal 29 marzo al 12 aprile. 
Pyongyang si ritiene abbia raccolto nel 2018 cereali per 4,9 milioni di tonnellate, il livello più basso dal 2008, dovendo importare 1,59 milioni di tonnellate per rispondere alla domanda della popolazione. Finora 200.000 tonnellate sono giunte dall'estero e altre 21.200 dall'assistenza alimentare internazionale: il deficit è, quindi, al livello elevato di 1,36 milioni.
Il rapporto valuta in 10,1 milioni (40% della popolazione) le persone che richiedono "assistenza alimentare" e le prospettive sui raccolti non sono buone. A febbraio, l'ambasciatore nordcoreano all'Onu, Kim Song, ha chiesto assistenza alimentare d'urgenza.

martedì 20 marzo 2018

Giappone: arriva il farmaco superpotente che cura l'influenza in un solo giorno

ROMA - Le autorità sanitarie giapponesi hanno approvato un farmaco che, secondo l'azienda farmaceutica farmaco che lo produce, ucciderebbe il virus dell'influenza in sole 24 ore. Il che potrebbe significare un grande cambiamento nel modo in cui viene trattata questa malattia. Il ministro della salute giapponese ha accelerato le procedure in modo che il medicinale, chiamato Xofluza, possa essere venduto al più presto, anche se la definitiva messa in commercio potrebbe slittare anche fino a maggio, dal momento che è necessario fissare i prezzi e terminare la chiusura di alcune procedure.

In uno dei più recenti studi clinici, Xofluza si è rivelato molto più efficace contro il virus dell'influenza rispetto agli altri trattamenti disponibili, incluso Tamiflu, uno dei più noti. Inoltre, Xofluza ha bisogno solo di una dose, mentre Tamiflu richiede più dosi per cinque giorni. Xofluza è più efficace perché funziona in un modo diverso. Proviamo ad immaginare i virus come se fossero degli squatter che, una volta entrati in casa, usano i nostri mobili per riprodursi. L'infezione influenzale inizia quando il virus entra nei polmoni e da lì, ogni virus s'insinua in ognuna delle nostre cellule e utilizza il materiale genetico e proteine per fare molte più copie di se stesso.

Per fare ciò, utilizza l'enzima endonucleasi per rubare le estremità del nostro RNA messaggero e lo usa per riprodurre il proprio materiale genetico. Dopo aver fatto molte copie di se stesso, i virus risultanti utilizzano un altro enzima chiamato neuraminidasi per separare le varie parti della cellula dove stavano e continuano a diffondersi attraverso il resto del corpo. Mentre il Tamiflu e farmaci simili sono inibitori della neuraminidasi, cioè agiscono per impedire il diffondersi del virus, lo Xofluza è un inibitore della endonucleasi, cioè, agisce in una fase precedente, impedendo la replicazione del virus.

La notizia arriva nel bel mezzo dell'attuale campagna influenzale, che come abbiamo già evidenziato anche noi dello “Sportello dei Diritti” è la peggiore a livello mondiale dal 2009. L'influenza è una malattia che, sebbene nella maggior parte dei casi non sia fatale, può causare gravi conseguenze e portare anche alla morte se il ceppo è particolarmente virulento e se i pazienti hanno altri precedenti problemi di salute, come problemi immunitari o debolezza respiratoria. È anche una malattia particolarmente difficile da trattare. I trattamenti finora non erano molto efficaci contro l'influenza comune, che doveva essere trattata con antipiretici e l'assunzione di molti liquidi.

Nel frattempo, i vaccini, che vengono somministrati ogni anno soprattutto per i gruppi a rischio, come gli anziani, i bambini, le persone con altre malattie ed il personale sanitario non possono sempre adattarsi al ceppo di ogni anno, in modo non sempre efficacie. Quindi, se questo nuovo farmaco non dovesse disattendere le premesse, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” potrebbe rappresentare una nuova speranza nella cura tempestiva e sin dai primi sintomi ed un ulteriore sistema per interrompere la rapida diffusione di queste infezioni che si dimostrano, anno dopo anno, sempre più virulente.

giovedì 26 febbraio 2015

Italia, allarme parrucchieri ed estetisti cinesi


di Andrea Zeni - La crisi economica colpisce tutti i settori, compresa la cura della propria immagine. Secondo quanto censito dalla Cgia di Mestre, in Italia vi sarebbero circa 3.500 imprese gestite da Cinesi che si occupano di hairsyle e makeup. Parrucchieri ed estetisti asiatici attirano sempre più clienti con i loro prezzi stracciati e fortemente competitivi, ma quanto riportato dai dermatologi ha qualcosa di sconcertante. Tinture di dubbia provenienza, smalti aggressivi e attrezzi non sterilizzati: queste alcune delle cause principali che portano a compromettere in modo significativo la salute di pelle e capelli. Il monito proviene da Fabio Rinaldi, docente alla Sorbona di Parigi e presidente dell'International Hair Research Foundation. "Saranno tre o quattro mesi - riferisce Rinaldi - che stiamo assistendo a un incremento esponenziale di pazienti che vengono da noi in studio non tanto dopo aver fatto un taglio di capelli in saloni cinesi, bensì un trattamento con cosmetici, soprattutto tinture e permanenti, riscontrando in seguito delle grosse reazioni infiammatorie: si parte da un semplice prurito o arrossamento della pelle, sintomi che comunque devono essere curati, per arrivare a infiammazioni di gran lunga più importanti. Problemi che, se trascurati, possono portare all'alopecia cicatriziale e, quindi, a patologie semi-gravi con eventuale caduta importante di capelli". "Naturalmente - precisa il dermatologo - non si deve generalizzare, ma posso quanto meno consigliare di prestare attenzione innanzitutto alle condizioni igieniche del negozio e alla preparazione del personale, per poi sincerarsi che gli attrezzi utilizzati per tagliare i capelli o sistemare le unghie siano stati opportunamente sterilizzati con gli appositi apparecchi. Altra cosa fondamentale è farsi mostrare la lista dei prodotti disponibili perché, per esempio, alcuni potrebbero non essere a norma CE (basta leggere sulla scatola) e, in questo caso, non conviene proprio usarli poiché non si sa neanche cosa contengano".

venerdì 6 febbraio 2015

Cina: si risveglia dal coma e parla solo inglese


di Antonio Gianseni - Ha dell'incredibile quanto accaduto a Changsha (Cina), dove un'ex insegnante di inglese si è risvegliata dopo due settimane dal coma non parlando più il cinese. La donna, una 94enne che non pratica la lingua straniera da oltre trenta anni, ha perso la capacità di parlare e capire la sua lingua d'origine nel letto d'ospedale.

Al suo risveglio, l'anziana donna - Liu Jieyu - ha chiesto lentamente, ma in perfetto inglese, dove si trovasse e cosa le fosse accaduto. Il medico che l'ha curata, il dottor Tao, ha detto: “Non riesco a ricordare un caso come questo, ma con un’adeguata riabilitazione e un periodo di riposo dovrebbe recuperare la capacità di parlare cinese”. “Partiamo dal presupposto che la zona che ha a che fare con la sua capacità di parlare la sua lingua madre è stata danneggiata - ha aggiunto il medico - ma potrebbero esserci dei miglioramenti".