lunedì 2 aprile 2018

Rientrata prima stazione spaziale cinese

(Cmse)
E' rientrata sull'Oceano Pacifico senza alcun intoppo la stazione spaziale cinese Tiangong 1. A renderlo noto il Joint Force Space Component Command (Jfscc) del Comando strategico degli Stati Uniti.

(Fraunhofer Institute)
Il rientro nell'atmosfera della stazione è avvenuto alle 2:16 italiane sul Pacifico meridionale, secondo i dati rilevati dalla rete di Sorveglianza spaziale che fa capo al Comando strategico Usa e grazie al coordinamento con la sorveglianza attiva in altri Paesi, come l'Italia, accanto a Canada, Australia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Corea del Sud.

La prima stazione spaziale cinese ha concluso così la sua storia, dopo avere trascorso in orbita 2.375 giorni e 21 ore.

domenica 1 aprile 2018

India, crolla hotel: almeno 10 morti

INDORE - Sale a 10 vittime e tre feriti il bilancio del crollo nell'India centrale di un hotel pericolante di quattro piani. I soccorritori, che hanno lavorato tutta la notte con mazze e motoseghe hanno estratto vive 10 persone dai detriti dell'edificio caduto ieri sera a Indore, nello stato del Madhya Pradesh. Fino a cinque persone potrebbero essere ancora intrappolate sotto le macerie.

Secondo il Times of India l'hotel fatiscente sarebbe crollato dopo che un'auto ha distrutto la sua parte anteriore. L'albergo di 25 camere era situato nel centro commerciale di Indore, vicino alla stazione ferroviaria e degli autobus. Nell'agosto dello scorso anno 33 persone sono rimaste uccise quando un appartamento è crollato a Mumbai.

venerdì 23 marzo 2018

Dazi: Cina, 128 prodotti Usa nel mirino

PECHINO - Non si è fatta attendere la reazione di Pechino all'annuncio del Governo Trump di imposte per 50 mld sui prodotti cinesi. Il Drago cinese risponde agli Usa mettendo nel mirino 128 prodotti americani per un totale di 3 miliardi di dollari nel caso non maturi un accordo con Washington dopo l'annuncio fatto dal presidente Donald Trump sui nuovi dazi che colpiscono l'import di beni cinesi. E le paure di una guerra commerciale condizionano le borse: dopo il tonfo di Wall Street, chiusure in netto calo anche di Tokyo e Shanghai.

Il ministero del Commercio cinese, auspicando un passo indietro degli Usa per evitare di colpire "seriamente" i rapporti bilaterali e l'interscambio globale, ha spiegato in una nota che le misure all'import di prodotti Usa potrebbero essere adottate in due gruppi in mancanza di accordo, preannunciando l'ipotesi di ricorso ad azioni legali in linea con le norme del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio.

Pechino "sollecita gli Usa a risolvere le preoccupazioni cinesi il prima possibile", si legge nel comunicato postato sul sito del ministero che non fissa scadenze, ma si appella al ricorso al dialogo. Tra i prodotti Usa nel mirino, ad esempio, ci sono carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo, il cui valore è stimato in circa 3 miliardi di dollari complessivi nei valori del 2017.

I beni sarebbero divisi in due gruppi di cui uno sottoposto a dazi del 15%, alla stessa percentuale fissata dagli Usa sull'import di alluminio, e un secondo destinatario invece di un'aliquota al 25%, come nel caso delle misure Usa per l'acciaio.

giovedì 22 marzo 2018

Trump, pronte penalità contro Cina da 50 mld

NEW YORK - Il presidente Usa Donald Trump potrebbe annunciare già oggi nuove tariffe e sanzioni contro la Cina per un valore di almeno 50 miliardi di dollari. A renderlo noto il New York Times, che spiega che la mossa viene motivata con la necessità di punire Pechino per il furto di segreti tecnologici e commerciali.

Le misure colpirebbero l'import cinese in cento categorie commerciali, dalle calzature all'elettronica, e imporranno restrizioni agli investimenti cinesi negli Usa. L'annuncio alla vigilia dell'entrata in vigore dei dazi su acciaio e alluminio.

martedì 20 marzo 2018

India, esplode la batteria di un cellulare: muore 18enne

NEW DELHI - La 18enne indiana Uma Oram, originaria dello stato occidentale dell'India, nello stato di Orissa, è stata ritrovata con gravi ferite all'orecchio sinistro, al collo, alla mano sinistra, al petto e alle gambe, nella sua abitazione. La donna, accompagnata prontamente in ospedale, nonostante venisse sottoposta alle cure del medico, decedeva per arresto cardiocircolatorio. Suo fratello, Durga Prasad Oram ha detto che il telefono era in carica mentre la ragazza stava parlando.

Secondo la polizia locale la causa della morte della giovane sarebbe stata l'esplosione del suo cellulare Nokia 5233, che è stato ritrovato distrutto nei pressi del corpo. L’incidente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è accaduto mentre la batteria era in carica, caratteristica che sembra accomunare gli altri incidenti del genere avvenuti in Cina, in Corea, in Nepal e in Brasile. Ora si attendono dichiarazioni ufficiali da parte di Nokia.