domenica 20 novembre 2016

India, deraglia treno: almeno 90 vittime

(ANSA)
Sono almeno 90 le vittime di un incidente ferroviario accaduto alle prime ore del giorno nel nord dell' India. A deragliare quattordici vagoni di un treno passeggeri. I feriti sono oltre 150.

Si lavora ancora per estrarre i corpi dalle lamiere e il bilancio è destinato ad aumentare. Alcuni vagoni si sono accartocciati uno dentro l'altro, intrappolando all'interno delle vetture centinaia di persone. Kanpur è un importante snodo ferroviario da cui ogni giorno passano centinaia di convogli.

Ancora tutte da chiarire le cause che hanno portato i 14 vagoni del convoglio fuori dai binari intrappolando centinaia di passeggeri.

Analoghi incidenti sono frequenti in India, spesso dovuti a errori umani o vetustà del materiale ferroviario.

giovedì 6 ottobre 2016

Oman, alla scoperta della rotta dell'incenso

Affacciata sull’Oceano Indiano, il Dhofar ha clima tropicale, spiagge sabbiose racchiuse fra baie rocciose, palmeti e lagune di acqua dolce. Da ottobre a maggio, quando non soffia il monsone khareef, il tempo è ideale per bagni e immersioni.

Il Dhofar, per via della posizione geografica, è stata la regione che più di ogni altra nel Sultanato è stata al centro degli scambi commerciali, sin dall’antichità, in particolar modo per ciò che concerne il suo tesoro: l’incenso.

Estratta dall’albero boswellia, lavorata, utilizzata nelle cerimonie religiose, la resina è stata sempre preziosa merce di scambio, attraverso la penisola arabica sino al Mediterraneo.

Alle porte di Salalah, precisamente a Ubar, veniva raccolta per poi essere lavorata a Sumhurum, città in cui secondo la leggenda viveva la Regina di Saba. Ancora oggi l’estrazione avviene in maggio e giugno, la lavorazione in luglio e agosto, così da essere tutto pronto per il grande mercato di settembre. Lungo la “Via dell’incenso” 4 siti sono stati dichiarati da Unesco Patrimonio dell’Umanità: Wadi Dawkah, Shisr, Khor Rori e il sito archeologico di Al Balid a Salalah.

A Salalah è interessante visitare il Museo dell’Incenso, all’interno di Al Balid, perché si ripercorre anche la storia marittima del Sultanato. A est di Salalah sorge la riserva naturale di Jabal Samhan, baluardo degli ultimi leopardi d’Arabia; ne vivono circa 600 in questo santuario.

La meraviglia di Salalah è che offre l’oceano, la storia e il deserto, in pratica le principali caratteristiche dell’Oman. È infatti la porta di accesso al Rub’Al-Khali, il “Deserto dei Deserti”, chiamato anche il “Quarto Vuoto”; le spedizioni sono emozionanti in questa distesa che è più grande della Francia.

A circa 70 chilometri da Salalah, la cittadina di Mirbat è lambita da una lunghissima spiaggia dover sorge il Veraclub Salalah, che nasce da una collaborazione con la catena alberghiera Marriott. Anche se il cuoco italiano cucina tanti piatti del Made in Italy, vale la pena assaggiare la gastronomia omanita, che riflette il crocevia di scambi e commerci multietnici in un mix di tradizioni mediorientali e contaminazioni di Asia, Africa e Levante.

Il nuovo aeroporto internazionale di Salalah è stato inaugurato nel novembre 2015, in concomitanza con le celebrazioni per il 45/o anniversario del Sultanato. Dal 30 ottobre 2016 riprenderanno le operazioni di Veratour con voli Blue Panorama da Milano e voli Qatar da Roma. Nel gennaio 2017 si aggiungeranno voli di linea Oman Air da Milano; l’aeroporto dista circa 80 chilometri dal resort.

mercoledì 7 settembre 2016

Mongol Rally, arrivo ad Ulan Bator

MONGOLIA - Dopo una estenuante trattativa di ben 14 ore tra documenti controlli e visti autorizzativi alla dogana conclusasi per un pugno di dollari...siamo finalmente in Mongolia.

Per molti sembrava un traguardo, per noi invece solo l'inizio dell'ultima sfida...sicuramente la più difficile.

Attraversare da ovest ad est fino ad Ulan Bator, la capitale, l'intero territorio mongolo non è cosa da poco: un territorio privo di strade ma ricco di impervie.

Il primo giorno giorno dormiamo a pochi chilometri dalla frontiera in una tipica capanna mongola in compagnia di altri team.

Il secondo giorno la Mongolia già ci fa capire che non sarà facile percorrerla. Dopo quasi 200 km percorsi in un deserto roccioso privo di asfalto, la polvere e un masso sotto la scocca fermano il ruggito della pandarella: pompa dell'acqua e alternatore fuori uso! Subito siamo soccorsi dagli altri team che ci trainano per quasi 100 km fino a kvovd, un città alle porte del nulla.

Il terzo giorno grazie al meccanico ufficiale dell'organizzazione la pandarella riprende a ruggire e ripartiamo sempre in compagnia. Un errore di 100 km (in Mongolia non ci sono strade ma solo direzioni) ci comporta un ritardo enorme che si ripercuote su tutto il percorso di viaggio. La notte si campeggia nel deserto in uno scenario da cartolina: cenare alla luce della via lattea è uno spettacolo che lascia senza fiato.

Il quarto giorno è il meteo che la fa da padrona: la pioggia trasforma la sabbia in fango ed i rigoletti in torrenti difficili da guadare. La pandarella ha dei momenti di difficoltà (in sequenza collettore della marmitta staccato, cinghia alternatore saltata, stop circolo dell'acqua motore) ma dopo le innumerevoli ore di scuola passate tra i meccanici di ben 8 stati, siamo noi stessi ora i meccanici. Facciamo ogni volta ripartire la pandarella fino al tramonto quando decidiamo di campeggiare con una temperatura prossima allo zero.

Il quinto giorno riprendiamo il percorso originario e arriviamo finalmente ad Almaly. Nel frattempo altri team si unisco a noi e sembra quasi un arrivo in parata. Dopo una breve sosta rifornimento e viveri guidiamo per altri 200 km per poi campeggiare sulle colline della regione del Govi. La serata passa piacevolmente in compagnia gustando una cena dove facciamo scoprire i sapori della nostra terra.

Il sesto giorno si riparte con la volontà di arrivare in una città dove riposare dopo tanti giorni di campeggio. La distanza non è molta, scarsi 300 km, ma nulla è così semplice come sembra qui in Mongolia. Per percorrerli tutti ed arrivare alla tanto agognata città di Bayanghor ci mettiamo più di 10 h. Un tempo lungo il quale incontriamo di tutto e ci succede di tutto: i bulloni oramai non reggono più le continue sollecitazioni ed il semiasse dal telaio si sgancia. Sembra la fine del nostro viaggio ma quando meno te lo aspetti capita l'imprevedibile. Due persone del posto si fermano al nostro cenno di aiuto e senza che diciamo nulla sono già sotto la pandarella per trovare una soluzione. Dopo solo 30 minuti dove si utilizzano due crick, svariati bulloni per trovare quelli giusti, chiavi di tutte le dimensioni e nazioni, la nostra pandarella è di nuovo pronta per affrontare il viaggio. Omaggiamo i nostri salvatori con una tanica di benzina, svariate foto, ringraziamenti e via fino alla città senza più fermate.

Il settimo giorno è il giorno più lungo del nostro viaggio, l'arrivo a Ulan Bator! Non per lunghezza né tantomeno per la difficoltà del percorso (per la prima volta è tutto asfalto), ma perché ogni chilometro che percorriamo porta con se la fatica di tutti i chilometri percorsi per essere qui dove siamo in questo preciso instante. Il Mongol Rally è una grande avventura, che ti cambia giorno per giorno senza che te ne accorga, che ti fa vivere situazione e sensazioni al limite del possibile, che ti apre i confini rendendoti cittadino del mondo. E, ora che siamo finalmente nella piazza principale di Ulan Bator, la mente torna a tutte le persone che hanno creduto nell'impresa. I ringraziamenti sono doverosi!

Domani si riparte alla volta di Ulan Ude (Russia) altra strada da fare, altri chilometri da percorrere per donare quella è stata la nostra casa per quasi un mese, la mitica pandarella che ha dimostrato che la generosità deve essere il motore delle nostre azioni!

https://www.facebook.com/basilicatamongolrally2016/

mercoledì 31 agosto 2016

Quando la realtà è meglio della pellicola, 15 luoghi da film

Tutti conosciamo la magia della sala buia, quando le immagini sul grande schermo ci mostrano storie incredibili accompagnandoci in mondi sconosciuti, che ci rapiscono per la loro bellezza e spettacolarità. Ma chi ha detto che questi luoghi si possano ammirare solo al cinema? Il nostro pianeta è pieno di posti che tolgono il fiato, e spesso le location più belle - che siano reali o frutto di fantasia - si nascondono a poche ore di volo da casa, e aspettano solo di essere scoperte dal vivo.

Skyscanner vi porta alla scoperta di 15 luoghi stupendi che hanno fatto da sfondo ad alcuni dei film più emozionanti degli ultimi anni o, addirittura, che superano la finzione cinematografica. Ciak... si viaggia!

Questi giorni - Gaeta

Sarà presentato al Festival di Venezia il nuovo film di Giuseppe Piccioni con Margherita Buy, che racconta la storia dell’amicizia tra quattro ragazze, in una bella e malinconica città di provincia tra antiche mura e pazze corse sul lungomare. Per creare questa atmosfera il regista ha scelto la splendida Gaeta, cittadina affacciata sul Mediterraneo a metà strada tra Roma e Napoli, in cui l’animo medievale ricco di templi e cattedrali convive con spiagge (ben sette!) di sabbia finissima e mare luccicante. Ideale per una gita fuori stagione, alla ricerca dell’Italia più autentica.

Jason Bourne - Tenerife

Già uscito negli Stati Uniti e attesissimo anche da noi il quinto capitolo della saga dedicata a Jason Bourne, l’ex agente segreto dal passato misterioso che ha “catturato” milioni di spettatori in tutto il mondo. Questa volta le sue disavventure lo portano, tra tanti altri luoghi, anche in Grecia, o almeno così viene dichiarato nel film. In realtà però le riprese dei paesaggi spazzati dal vento in cui Jason si nasconde sono state girate niente meno che a Tenerife, una delle più affascinanti tra le isole Canarie. Che ne dite di calarvi personalmente nei panni del coraggioso Bourne - con meno stress e molti più tuffi in mare?

The Revenant - Canada

L’opera che ha finalmente consegnato a Leonardo Di Caprio il tanto sospirato Oscar, The Revenant ("Redivivo" il titolo italiano) ci ha fatto vivere le sofferenze del suo protagonista sperso negli sconfinati e selvaggi territori nordamericani. La maggior parte dei luoghi che si vedono nel film si trovano nelle regioni più occidentali del Canada, un vero e proprio paradiso incontaminato dove la presenza umana ancora oggi è decisamente sottomessa al volere di madre natura. Ora che possiamo viaggiare con più comodità di quelle del povero Leo, vale la pena organizzare un’avventura nel grande nord!

Voyage of time - Cile

Grande attesa a Venezia anche per quella annunciata come l’opera “definitiva” del visionario regista Terrence Malik, un documentario (narrato da Brad Pitt nella versione breve e Cate Blanchett in quella completa) sulla storia dell’universo a cui si dice stia lavorando da oltre quarant’anni. Le immagini del film sono state girate letteralmente ai quattro angoli del globo, e in quanto a paesaggi spettacolari ci sarà l’imbarazzo della scelta. Ma location decisamente mozzafiato sono gli immensi altipiani del Cile, circondati dalle impervie vette delle Ande da un lato e da fiordi aperti sull’oceano dall’altro, dove sembra davvero di viaggiare nel tempo fino all’origine primordiale del nostro bel pianeta.

Inception - Marocco

Il capolavoro onirico con un cast da grido ha fatto arrovellare le menti di milioni di persone in tutto il mondo, facendoci intraprendere un viaggio surreale nelle menti dei suoi protagonisti. Che in realtà in molti casi “viaggiano” davvero, dal Giappone a Parigi passando per Mombasa, dove un affannato inseguimento a piedi conduce lo spettatore tra le strade antiche e colorate della storica medina. In realtà le scene ambientate in Africa non sono state girate in Kenya ma in Marocco, e nello specifico a Tangeri, uno dei tanti luoghi magici del paese nordafricano. Che siano le piazze profumate di Marrakech, le dune dorate del Sahara o gli splendidi riad immersi nella quiete di un’oasi, in Marocco sembra davvero di stare in un sogno!

Ghostbusters 3D - New York

I fan storici si dividono tra scettici ed entusiasti, ma tutti aspettiamo con curiosità l’uscita del remake di un grande classico anni 80, che aveva come protagonisti gli acchiappafantasmi più simpatici e sgangherati della storia. Questa volta il cast è tutto al femminile, ma la location non cambia. Siamo sempre nella Grande Mela, dove tra grattacieli e tombini che fumano si nascondono mostriciattoli e spiriti più o meno benevoli. È l’occasione perfetta per celebrare ancora una volta la città che non dorme mai, ma mi raccomando… occhi aperti!

Zootopia - San Francisco & Shanghai

Rimaniamo in grandi città, anche se non proprio… su questo pianeta! Il bellissimo film di animazione targato Disney infatti ci porta alla scoperta di un mondo popolato da animali parlanti molto avventurosi, che sfrecciano per le strade di una metropoli coloratissima, dove convivono grattacieli dalle forme bizzarre, piazze eleganti, ponti e funivie, tutto circondato da una natura maestosa. Per creare questa splendido set i disegnatori si sono ispirati a diversi luoghi reali, tra cui due città decisamente rinomate: San Francisco e Shanghai, molto diverse tra loro ma entrambe capaci di lasciare a bocca aperta e far volare la fantasia di chi le visita. In attesa che Zootopia sia costruita per davvero, consolatevi con un giro sul Golden Gate!

Spectre - Messico

Passano gli anni, ma l’agente segreto più famoso e affascinante di tutti i tempi non smette di tenerci con il fiato sospeso a ogni sua nuova avventura. Di chi parliamo? Ma di James Bond naturalmente, l’unico e inimitabile 007. L’ultimo capitolo della saga è Spectre, in cui come al solito Bond viaggia in lungo e in largo per il globo per portare a termine missioni di ogni sorta. All’inizio del film, ad esempio, l’agente si trova a Città del Messico, nel bel mezzo delle pittoresche celebrazioni per il Giorno dei Morti, una festa molto sentita in tutto il paese che colora le strade cittadine con decorazioni un po’ inquietanti (abbondano i teschi) ma anche fiori, frutti, altari e cibi deliziosi. Non c’è bisogno di chiamarsi Bond per godersi i colori del Messico!

Alice attraverso lo specchio - Singapore

Il fantastico (letteralmente) sequel di Alice nel Paese delle Meraviglie ha incantato grandi e piccini. Non solo grazie a un cast di altissimo livello, tra cui spicca Johnny Depp nei panni dell’eccentrico Cappellaio Magico, ma anche (o forse soprattutto) per gli spettacolari scenari del Sottomondo, dove Alice e gli altri personaggi vivono avventure e peripezie. Purtroppo questo magico universo non è ancora alla nostra portata, ma ci sono luoghi che lo ricordano molto (e che forse addirittura l’hanno ispirato). Ad esempio l’incredibile Singapore, con i suoi “funghi” giganteschi ricoperti di piante e luci, che sembrano davvero usciti da un sogno. Non serve darvi un pizzicotto o passare attraverso uno specchio: le magie di Singapore vi aspettano in tutta la loro realtà!

The Grand Budapest Hotel - Germania

Il visionario Wes Anderson è famoso per ambientare i suoi film in luoghi sospesi nel tempo, dove colori pastello, disarmante simmetria e un tocco di perenne nostalgia pervadono gli ambienti e trasportano personaggi e spettatori in una dimensione estremamente poetica. Il suo ultimo lavoro, ambientato in uno sperduto albergo in mezzo alle montagne, non sfugge a queste regole. Sappiate però che, nel mondo reale, l’hotel esiste davvero: si tratta di un grande magazzino risalente agli inizi del ‘900, situato a Görlitz, in Germania. Lo splendido edificio in stile art nouveau, con gli interni eleganti ricchi di colonne, vetrate e scalinate in legno, merita davvero una visita, così come il resto di questa deliziosa città tedesca.

Interstellar - Islanda

Il kolossal sci-fi che nel 2014 ha sbancato i cinema di tutto il mondo, raccontandoci di un viaggio spaziale alla ricerca di una nuova galassia, ha vinto l’Oscar per i Migliori Effetti Speciali - e non è difficile capire perché. Non tutti gli scenari del film però sono frutto di manipolazione digitale. Il regista Christopher Nolan infatti girò diverse scene sullo spettacolare ghiacciaio Svinafellsjökull, nel parco di Skaftafell in Islanda (location che aveva già sfruttato per un altro suo capolavoro, ovvero Batman Begins). I paesaggi bianchi e incontaminati dell’isola nordica infatti offrono set naturali davvero unici - e non serve essere registi di Hollywood per approfittare di questa magnificenza.

Star Wars Episodio VII - Irlanda

Polemiche a parte, il nuovo capitolo della saga di Guerre Stellari ha regalato grandi emozioni a tantissimi spettatori, di vecchia e nuova data. Han Solo e compagni sono tornati a scorrazzare in giro per la galassia nella lotta contro il temibile Impero, affiancati da tanti nuovi personaggi a cui presto ci affezioneremo. Oltre a stelle e astronavi, l’ultima scena del film ci porta su un’isola selvaggia e battuta dal vento, con alte scogliere affacciate su un mare blu che si estende a perdita d’occhio. Si tratta della bellissima Skellig Island, al largo della costa sud-occidentale irlandese, patrimonio UNESCO e sede di un antichissimo monastero cristiano risalente al VI secolo. Un ottimo posto per nascondersi - ma anche per fare birdwatching!

Pete's Dragon - Nuova Zelanda

Nel 1977 usciva nelle sale Elliott il drago invisibile, film a tecnica mista (riprese e animazione) targato Disney. Nel 2016 il dolce e simpatico dragone verde è tornato a farci commuovere, e questa volta ha dalla sua parte incredibili effetti speciali e una location davvero unica. I rigogliosi e brillanti paesaggi della Nuova Zelanda, infatti, fanno da sfondo all’avventura di Pete ed Elliott, con immagini spettacolari di foreste, spiagge e cieli immensi. In particolare, il famoso mulino dove vivono alcuni dei protagonisti si trova a Tapanui, una cittadina immersa nel verde sulla punta meridionale della South Island neozelandese. Draghi o no, un viaggio da queste parti vi lascerà senza dubbio a bocca aperta.

Star Trek Beyond - Dubai

Torniamo a esplorare lo spazio con il terzo episodio della saga del Signor Spock, che da molti anni ormai appassiona orde di fan e regala visioni futuristiche ai confini dell’universo. E quale luogo migliore per girare alcune scene di questo incredibile viaggio spaziale se non Dubai, la città dove il futuro diventa uno spettacolo decisamente reale. Tra grattacieli che spariscono tra le nuvole, specchi d’acqua, giardini pensili e negozi scintillanti all’ultimo grido, bastano pochi giorni nella città più popolosa degli Emirati Arabi per sentirsi catapultati qualche decina d’anni in avanti. Scordatevi il 3D, questo è molto meglio!

giovedì 25 agosto 2016

Come ha chiuso la Borsa di Hong Kong

HONG KONG - L'Hang Seng Index, chiude gli scambi e guadagna fiaccamente lo 0,03% confermando comunque una tendenza rialzista di medio periodo dell'indice della Borsa di Hong Kong.

Ciononostante l'esame della curva a breve, evidenzia un rallentamento della fase positiva al test della resistenza 22.943,6, con il supporto più immediato individuato in area 22.765, prevedendo cosï un'evoluzione negativa nel breve termine verso il bottom identificato a quota 22.704.