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venerdì 12 ottobre 2018

Il Sustainable EurAsiatic Tour: da Milano a Pechino un’avventura nel rispetto dell’ambiente

MILANO - Dopo quasi 40 giorni dalla partenza, si è ufficialmente concluso il Sustainable EurAsiatic Tour, un progetto che ha portato il travel blogger Giovanni Franco da Milano a Pechino impiegando esclusivamente mezzi di trasporto sostenibili. L’obiettivo era quello di dimostrare che non solo è possibile viaggiare in modo lento e sostenibile ma che questa tipologia di viaggio è in grado di regalare emozioni forti ed uniche.

Il Sustainable EurAsiatic Tour è ufficialmente partito il 23 Luglio da Milano per poi concludersi a Pechino il 26 Agosto, il tour ha percorso più di 10.000 km ed ha attraversato 10 paesi e 15 città provando non solo che attraversare Europa ed Asia in modo sostenibile è possibile ma che conviene anche dal punto di vista della salvaguardia ambientale:
- Emissioni volo di linea Milano Pechino 0,60 ton di CO2
- Emissioni del Sustainable EurAsiatic Tour 0,40 ton di CO2

Raggiungere Pechino da Milano utilizzando esclusivamente mezzi sostenibili consente quindi di risparmiare quasi il 35% di emissioni di CO2.

Dalle capitali Europee alle sconfinate foreste della Siberia passando per il deserto della Mongolia per poi terminare con la scalata della Grande Muraglia Cinese. Il Sustainable EurAsiatic Tour ha confermato che viaggiare non vuol dire solo spostarsi da un punto all'altro, ma anche conoscere ed apprezzare nuove culture, nuove persone e nuove usanze, mettendo da parte tutti i pregiudizi imparando a guardare il mondo da una prospettiva diversa e con molta curiosità.

Obiettivi quelli del tour, quindi, centrati in pieno. Anzi, grazie alla notevole copertura mediatica e sui social il Sustainable EurAsiatic Tour si è rivelato un successo oltre le più rosee aspettative, regalando nuova visibilità ed attenzione ad un settore ed a destinazioni sconosciute. Ma soprattutto, ai partners che hanno deciso di supportarlo.

Da ormai due anni Giovanni cerca di coniugare all’interno del suo blog GiovFranco.com le sue due più grandi passioni quella per i viaggi e quella per la fotografia. Cercando di sensibilizzare i lettori verso delle forme di turismo meno invadenti, smart e più sostenibili. Inoltre, il Sustainable EurAsiatic Tour non è il primo progetto del genere per il blogger, infatti nell’estate 2017 con il suo Sustainable European Tour Giovanni è riuscito ad attraversare con modalità simili e solo con mezzi sostenibili l’Europa, viaggiando da Istanbul a Parigi.

L’obiettivo finale? Attraversare il mondo usando solo mezzi di trasporto sostenibili.

mercoledì 7 settembre 2016

Mongol Rally, arrivo ad Ulan Bator

MONGOLIA - Dopo una estenuante trattativa di ben 14 ore tra documenti controlli e visti autorizzativi alla dogana conclusasi per un pugno di dollari...siamo finalmente in Mongolia.

Per molti sembrava un traguardo, per noi invece solo l'inizio dell'ultima sfida...sicuramente la più difficile.

Attraversare da ovest ad est fino ad Ulan Bator, la capitale, l'intero territorio mongolo non è cosa da poco: un territorio privo di strade ma ricco di impervie.

Il primo giorno giorno dormiamo a pochi chilometri dalla frontiera in una tipica capanna mongola in compagnia di altri team.

Il secondo giorno la Mongolia già ci fa capire che non sarà facile percorrerla. Dopo quasi 200 km percorsi in un deserto roccioso privo di asfalto, la polvere e un masso sotto la scocca fermano il ruggito della pandarella: pompa dell'acqua e alternatore fuori uso! Subito siamo soccorsi dagli altri team che ci trainano per quasi 100 km fino a kvovd, un città alle porte del nulla.

Il terzo giorno grazie al meccanico ufficiale dell'organizzazione la pandarella riprende a ruggire e ripartiamo sempre in compagnia. Un errore di 100 km (in Mongolia non ci sono strade ma solo direzioni) ci comporta un ritardo enorme che si ripercuote su tutto il percorso di viaggio. La notte si campeggia nel deserto in uno scenario da cartolina: cenare alla luce della via lattea è uno spettacolo che lascia senza fiato.

Il quarto giorno è il meteo che la fa da padrona: la pioggia trasforma la sabbia in fango ed i rigoletti in torrenti difficili da guadare. La pandarella ha dei momenti di difficoltà (in sequenza collettore della marmitta staccato, cinghia alternatore saltata, stop circolo dell'acqua motore) ma dopo le innumerevoli ore di scuola passate tra i meccanici di ben 8 stati, siamo noi stessi ora i meccanici. Facciamo ogni volta ripartire la pandarella fino al tramonto quando decidiamo di campeggiare con una temperatura prossima allo zero.

Il quinto giorno riprendiamo il percorso originario e arriviamo finalmente ad Almaly. Nel frattempo altri team si unisco a noi e sembra quasi un arrivo in parata. Dopo una breve sosta rifornimento e viveri guidiamo per altri 200 km per poi campeggiare sulle colline della regione del Govi. La serata passa piacevolmente in compagnia gustando una cena dove facciamo scoprire i sapori della nostra terra.

Il sesto giorno si riparte con la volontà di arrivare in una città dove riposare dopo tanti giorni di campeggio. La distanza non è molta, scarsi 300 km, ma nulla è così semplice come sembra qui in Mongolia. Per percorrerli tutti ed arrivare alla tanto agognata città di Bayanghor ci mettiamo più di 10 h. Un tempo lungo il quale incontriamo di tutto e ci succede di tutto: i bulloni oramai non reggono più le continue sollecitazioni ed il semiasse dal telaio si sgancia. Sembra la fine del nostro viaggio ma quando meno te lo aspetti capita l'imprevedibile. Due persone del posto si fermano al nostro cenno di aiuto e senza che diciamo nulla sono già sotto la pandarella per trovare una soluzione. Dopo solo 30 minuti dove si utilizzano due crick, svariati bulloni per trovare quelli giusti, chiavi di tutte le dimensioni e nazioni, la nostra pandarella è di nuovo pronta per affrontare il viaggio. Omaggiamo i nostri salvatori con una tanica di benzina, svariate foto, ringraziamenti e via fino alla città senza più fermate.

Il settimo giorno è il giorno più lungo del nostro viaggio, l'arrivo a Ulan Bator! Non per lunghezza né tantomeno per la difficoltà del percorso (per la prima volta è tutto asfalto), ma perché ogni chilometro che percorriamo porta con se la fatica di tutti i chilometri percorsi per essere qui dove siamo in questo preciso instante. Il Mongol Rally è una grande avventura, che ti cambia giorno per giorno senza che te ne accorga, che ti fa vivere situazione e sensazioni al limite del possibile, che ti apre i confini rendendoti cittadino del mondo. E, ora che siamo finalmente nella piazza principale di Ulan Bator, la mente torna a tutte le persone che hanno creduto nell'impresa. I ringraziamenti sono doverosi!

Domani si riparte alla volta di Ulan Ude (Russia) altra strada da fare, altri chilometri da percorrere per donare quella è stata la nostra casa per quasi un mese, la mitica pandarella che ha dimostrato che la generosità deve essere il motore delle nostre azioni!

https://www.facebook.com/basilicatamongolrally2016/

venerdì 30 gennaio 2015

Trans Mongolia: storie di viaggio


di Redazione - Viaggiare per sentire il mondo e chi lo abita senza i filtri sociali del quotidiano, entrare in un flusso in cui ciò che si è non conta più. Da questa narrazione nasce “Trans Mongolia - storie di viaggio”, il prossimo appuntamento proposto dall’associazione di promozione sociale Fucina Domestica sabato 7 febbraio alle 20.30. Protagonista il fotografo e viaggiatore Tomas Di Terlizzi che considera il viaggio “inevitabile come l’amore, forma di conoscenza che ci riporta all’origine piacevole dell’apprendimento, dove ogni respiro è un atto d’amore verso se stessi e verso il mondo”. Attraverso le sue parole e un video che unisce linguaggi narrativi con registri un po’ diversi tra loro, l’autore ci fa scoprire la Mongolia. Un filmato che, spiega Di Terlizzi, è “diario di viaggio non descrittivo ma fatto di suggestioni e associazioni libere, un flusso di emozioni che scorre per diventare un viaggio nel viaggio, con il senso di ritrovarsi dopo nel simposio della Fucina, per un ulteriore viaggio dove a incontrarci saremo noi che forse non ci conosciamo ancora”.  A chiacchierare con Tomas Di Terlizzi ci sarà Mirella Caldarone, anche lei fotografa e appassionata di viaggi.

Per saperne di più non resta che diventare parte di questa storia. La chiacchierata sarà accompagnata da un buon bicchiere di vino e dagli assaggi di Fucina. Appuntamento sabato 7 febbraio alle 20.30 nella sede dell’associazione in piazza La Corte n.2 ad Andria. Il contributo sociale per la serata è 7 euro. È possibile prenotare telefonando (349.0874108 | 339.7720063) oppure scrivendo a fucina.domestica@gmail.com. La prenotazione è da considerarsi valida solo se si riceve una risposta di conferma.

Tomas Di Terlizzi: nato a Bisceglie nel 1969, comincia a viaggiare a 15 anni. E lo fa con ogni mezzo possibile e la risorsa innocente dell’incoscienza, con un piccolo zaino, fotocamera, carta e penna. Ha girato il Nord Africa in Vespa, l’India e il Nepal in autostop, ha partecipato a un campo di volontariato in Uganda con un giornalista Rai realizzando un reportage sui bambini soldato, ha attraversato l’Europa in moto fino a Capo Nord, ha percorso 22mila chilometri in solitaria partendo dal Perù per arrivare nella Patagonia cilena. Per lui ogni viaggio è desiderato, sognato, fino a diventare un bisogno a cui dare risposta.

N.B. Per partecipare a questo e a tutti gli eventi di Fucina Domestica è necessario essere iscritto all'associazione. Il costo annuale di iscrizione è di 5 euro. L'iscrizione sarà possibile la sera stessa dell'evento.

lunedì 20 ottobre 2014

Carrara, Festival dell'Oriente




di Pierpaolo De Natale - La magia dell'Oriente approda in Italia. Sono tre giornate uniche ed imperdibili quelle che sono state organizzate presso il complesso fieristico Carrarafiere. 31 ottobre, 1 e 2 novembre: Carrara. Dopo il successo e i numerosi consensi raccolti dalla sesta e settima edizione - avute luogo a Milano e Roma - il favoloso "Festival dell'Oriente" torna in Italia. 
Nessuno ha badato a spese per questa ottava edizione. Mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi, in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni. 
Un evento unico per tutti gli amanti dell'Asia e per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla strabiliante e ricca cultura orientale.
Interagisci e sperimenta gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali,lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora.
La lista di Paesi che prenderanno parte all'evento è infinita. India, Cina, Giappone, Thailandia, Indonesia, Filippine, Malesia,Vietnam, Mongolia, Nepal, Birmania, Cambogia e ancora tanti altre nazioni vi aspettano nei loro stand, per trasmettervi la millenaria tradizione delle patrie di Ghandi, Gengis Khan, Osho e Lao Tzi. 

Per maggiori informazioni sull'evento è possibile consultare il sito www.festivaldelloriente.it e - per coloro che sono curiosi di sapere cosa riserverà questa fantastica ottava edizione del Festival - è disponibile un'anteprima in questo video.