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mercoledì 26 giugno 2019

Malaysia: oltre 400 scuole nel sud chiuse per inquinamento chimico

In questi giorni, in Malaysia, oltre 400 scuole nel sud sono state temporaneamente chiuse per "inquinamento chimico" che ha causato sintomi come problemi respiratori e vomito a numerosi studenti. A deciderlo il governo di Kuala Lumpur, senza specificare la causa e i responsabili.
Per quel che riguarda il provvedimento, che durerà tre giorni, si è reso necessario per la seconda volta dopo che tre mesi fa una situazione simile si era verificato nello stesso stato di Johor, vicino a Singapore. A marzo, nella zona erano stati riversati rifiuti chimici illegali in un fiume, causando problemi di salute a oltre cinquemila persone.

lunedì 15 aprile 2019

Malaysia: si farà la nuova linea ferroviaria lungo la penisola

Novità in Malaysia: il premier malese Mahathir Mohamad ha ufficializzato che la nuova linea ferroviaria lungo la penisola sponsorizzata dalla Cina sarà realizzata e la Malaysia contribuirà a gestire, operare e mantenere il network che aiuterà a ridurre il peso finanziario sul Paese. 
Per quel che riguarda la linea, destinata a collegare la costa occidentale a quella orientale della Malaysia, è parte delle infrastrutture della "Belt and Road initiative", la nuova Via della Seta promossa dalla Cina.

venerdì 1 maggio 2015

SPECIALE EXPO 2015. Alla scoperta dei padiglioni dell'Asia


di Pierpaolo De Natale - Parte oggi, venerdì primo maggio, Expo Milano 2015: l'Esposizione Universale che fino al 31 ottobre farà dell'Italia la sede del più grande evento mai realizzato in tema di alimentazione e nutrizione. 


L'area espositiva si estende su 1,1 milioni di metri quadrati ed ospita i padiglioni di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali. Sono 20 milioni i visitatori attesi provenienti da tutto il mondo e noi di Asia Notizie abbiamo scelto di passeggiare per le strade della grande Esposizione Universale alla scoperta dei padiglioni che più ci interessano da vicino, quelli dei panorami d'Oriente.

  • Bangladesh. Tema: "Sostenibilità nella produzione di riso, per una vita migliore in un’era di cambiamenti climatici". In questo padiglione si potranno osservare tutte le varietà di riso sviluppate dal Bangladesh Rice Research Institute per favorire l'adattamento di questo cereale, da tempi immemori coltivato in questo Paese, ai cambiamenti climatici.
  • Cambogia. Tema: "Il riso, coltura di una terra dalla forte eredità culturale". Anche qui protagonista della mostra è il riso. Tra i maggiori produttori asiatici di riso, la Cambogia per Expo 2015 si fa portatrice delle tecnologie di gestione dei raccolti agricoli, dei sistemi di irrigazione e della catena distributiva del cibo, approfondendone gli aspetti che si intrecciano con la natura.
  • Cina. Tema: "Terra di speranza, cibo per la vita". Il percorso del padiglione cinese si articola lungo tre canali. "Il dono della natura", che mostra il percorso del raccolto secondo il calendario cinese lunisolare e i cinque colori del suolo, "Cibo per la vita", che illustra il percorso della produzione del cibo, la coltura del tè e le Otto famose scuole di cucina cinese, e - infine - "Tecnologia e futuro", che documenta i progressi scientifici del Paese, tra cui il riso ibrido del prof. Y. Longping.
  • Emirati Arabi Uniti. Tema: “Cibo per la mente - Delineare e condividere il futuro”. Il padiglione presenta una struttura architettonica che richiama sia le stradine degli insediamenti storici fortificati degli Emirati che le sue dune sabbiose. Al suo interno si esplorano le sfide per la nutrizione del pianeta in relazione ai temi della terra, del cibo, dell'energia e dell'acqua, presentando anche alcune soluzioni innovative trovate dal Paese.
  • Giappone. Tema: "Diversità armoniosa". Il Giappone ha scelto di proporre la propria dieta alimentare a base di riso, pesce crudo e verdure come modello di alimentazione equilibrata per far fronte a fame, ecologia e obesità. Il padiglione è stato realizzato con legno e bambù, seguendo una struttura tipica delle abitazioni di Kyoto e arricchendo gli ambienti con importanti tecnologie informatiche e sistemi per il risparmio energetico.
  • Kazakistan. Tema: "La terra delle opportunità". In questo padiglione, i Kazaki mirano a sensibilizzare i visitatori verso lo sviluppo sostenibile e la tutela delle risorse agricole.
  • Malaysia. Tema: "Verso un ecosistema alimentare sostenibile". Il padiglione è ispirato alla struttura di un seme della foresta pluviale e al suo interno affronta il concetto dell'agricoltura sostenibile come strumento di lotta alla povertà.
  • Nepal. Tema: "La sicurezza alimentare e la sostenibilità per lo sviluppo". Cardine del concept nepalese è l'agricoltura di montagna con i suoi metodi naturali, i terrazzamenti e la biodiversità. L'architettura dell'edificio richiama il mandala, diagramma geometrico che richiama il cerchio della vita.
  • Oman. Tema: "L’eredità nei raccolti". A seguito della sua posizione geografica il Sultanato di Oman fa ruotare l'intera produzione alimentare intorno all'acqua, bene di grande importanza nelle sue zone aride e secche. Ad Expo 2015, gli Omaniti mostrano le loro tecniche di gestione delle risorse idriche ed offrono una piacevole passeggiata all'interno di un giardino suddiviso in tre aree dedicate a sole, sabbia e mare.
  • Qatar. Tema: "Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile". Nel suo padiglione, questo Paese caratterizzato da lunghe distese sabbiose fa conoscere al mondo la propria opera di promozione dello sport e della ricerca scientifica per una responsabile gestione dell'acqua.
  • Repubblica di Corea. Tema: “Sei ciò che mangi”. In un edificio che ricorda il Moon Jar, vaso in ceramica tipicamente coreano, la Corea del Sud guarda al futuro, interpretando le proprie pratiche culinarie come metodi per risolvere le imminenti sfide di alimentazione che riguarderanno l'umanità.
  • Sri Lanka. Tema: "Un paradiso verde". Questo Paese, luogo in cui vive il più antico esemplare di Ficus Religiosa - risalente al III sec. a. c. - partecipa ad Expo 2015 per dare importanza agli aromi, ai loro valori e alle loro straordinarie proprietà medicinali.

  • Thailandia. Tema: "Nutrire e deliziare il mondo in modo sostenibile". Il percorso si muove su quattro strade che offrono ai visitatori sensazionali show acrobatici, esempi del lavoro dei contadini thailandesi ed esperienze per avvicinarsi alla cucina tipica del Paese.
  • Timor - Leste. Tema: "Il Racconto del Coltivatore di Caffè timorese". In questo padiglione i visitatori possono conoscere la storia di questo Paese come coltivatore di caffè che ha dovuto sopportare gli effetti della colonizzazione e la competizione internazionali dei grandi produttori. Nello stand è possibile assaggiare le diverse varietà di caffè e conoscere le partnership del Timor-Leste.
  • Uzbekistan. Tema: "Il sapore del sole". Questo Paese si colloca all'interno del cluster Frutta e Legumi. Una parte della sua esposizione è dedicata alla mostra ortofrutticola, mentre la restante è riservata ai vini, dal momento che l'Uzbekistan è il principale coltivatore d'uva dell'Asia centrale.
  • Turkmenistan. Tema: “Acqua è vita”. Focus dello stand sono gli investimenti messi in atto per valorizzare le infrastrutture agricole di questo Stato, i cui obiettivi futuri sono la sostenibilità, la tutela ambientale e il risparmio nei consumi idrici.
  • Vietnam. Tema: "Acqua e fior di loto". Il padiglione esalta la cucina vietnamita, esponendone i prodotti tipici: riso, caffè, pepe, frutta secca e frutti di mare. Nello spazio commerciale è possibile acquistare manufatti unici realizzati in bambù, legno, porcellana e tessuto, ed assaggiare piatti tipici del Vietnam, la maggior parte dei quali conditi con uno dei più importanti ingredienti della cucina di questo Paese: il fiore di loto.


 (foto: Expo2015)




lunedì 30 marzo 2015

Malaysia: sì al primo Halal Hub Euro Mediterraneo in Italia



di Redazione -
Si svolgerà nella città di Putrajaya, in Malaysia, nei giorni 30 e 31 marzo prossimi la Sesta Convention dedicata al mondo Halal. L’evento è organizzato dal Dipartimento di Sviluppo Islamico della Malesia, JAKIM. Una manifestazione molto attesa dagli enti accreditati certificatori Halal di tutto il mondo che si confronteranno su una tematica in continua evoluzione e che merita decisivi spunti di riflessione per generare occasioni di crescita e sviluppo delle realtà economiche legate all’Halal. In particolare, gli esperti illustreranno le loro esperienze con lo scopo di rafforzare le relazioni tra l’ente JAKIM e tutti gli enti certificatori (Halal) riconosciuti a livello mondiale, ovvero che rispettano gli standard Halal riconosciuti dallo stato della Malaysia. Inoltre, nei due giorni di intensi lavori e focus di approfondimento i rappresentanti degli enti certificatori coglieranno l’occasione per ricevere aggiornamenti sui nuovi standard Halal in recente vigore nello stato della Malaysia, ritenuto il Paese per eccellenza in questo genere di certificazione, in totale sinergia con i dettami della Shariah islamica. Nello specifico, Jakim illustrerà ai rappresentanti degli enti certificatori nuovi protocolli e procedure per garantire un adeguamento degli standard Halal in funzione del mercato produttivo ed economico in continua crescita, tra difficoltà economiche e prospettive a lungo raggio per un futuro di ripresa dalla pesante crisi economica globale. 

Tra gli esperti chiamati a relazionare su cifre, potenzialità e prospettive del mondo Halal è prevista la presenza di Sharif Lorenzini, presidente di Halal International Authority, l’unico organismo italiano, membro del World Halal Food Council (Concilio Mondiale delle autorità del mercato Halal) riconosciuto a livello internazionale da enti Governativi e non, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici. Lorenzini annuncerà durante i lavori in Malaysia un’importante novità che riguarda lo sviluppo globale. “Attualmente Halal International Authority – ribadisce Lorenzini - è in contatto con i governi regionali per lo sviluppo del primo Halal Hub Euro Mediterraneo, con sede in Italia. A ciascuna regione - continua Lorenzini - sarà dato un ruolo nell’ambito dell’ Hub che valorizzi le proprie peculiarità tipiche e vocazioni”. Si tratta di un progetto ambizioso per l’Italia e più in generale per i Paesi del bacino del Mediterraneo che avrà un duplice obiettivo: premiare l'economia italiana e rafforzare il ruolo economico e politico dell'Italia in Europa come trait'union con il Levante. Un’occasione imperdibile per un mercato, quello dell’halal, da 3,100 mila miliardi l’anno, in crescita del 15% ogni anno, che raggiunge due miliardi di musulmani, che nel mondo consumano prodotti e servizi che rispettano i precetti del Corano: 41 milioni in Europa e 5 milioni circa in Italia. Una realtà che, se realizzata, sarà in grado di consolidare nuove potenzialità economiche rilanciando il prodotto interno lordo di Paesi attualmente in serie difficoltà economiche. 

Tuttavia il progetto potrà prendere forma e decollare solo ed esclusivamente a patto che sarà rispettata la conformità dei progetti rispetto agli standard Halal e quindi alla Shariah islamica. Il primo Halal Hub Mediterraneo sarà in grado di assicurare nuovi progetti di cooperazione commerciale, al fine di favorire l’istituzione di consorzi e gruppi di impresa, favorendo i flussi di export r di internazionalizzazione delle imprese nonché l’incoming di turismo Halal, senza dimenticare mai i valori etico-morali ai quali i consumatori musulmani non intendono per nessuna ragione rinunciare. “Le potenzialità di crescita –ne è certo il presidente di Halal International Authority, Sharif Lorenzini – non sono per niente da sottovalutare visto che in Italia sono presenti solo 350 imprese in possesso della certificazione. Più il numero salirà e più aumenterà la possibilità per gli imprenditori di aprirsi a nuovi mercati incrementando i loro volumi d’affari”. 

Tra gli esperti invitati a relazionare ci sono: Dato’ Haji Othman bin Mustapha, Direttore Generale di JAKIM; Hajjah Hakimah binti Mohd Yusoff, direttore del Dipartimento Halal Hub di JAKIM che annuncerà aggiornamenti sulle procedure di certificazione Halal malesi – ruolo, sfide e prospettive future; Kamariah binti Long (MARDI) Vice Direttore dell’Istituto di Ricerca e Sviluppo agricolo malese che parlerà di prodotti biotecnologici a sostegno per l’industria Halal; Nik Ismail bin Nik Daud dell’Istituto di tecnologie alimentari malese che relazionerà sulle sfide e le rivoluzioni negli ingredienti Halal; Nor Amin bin Mohd Nor , manager di TPM Biotech Sdn Bhd che illustrerà l’analisi Halal come catalizzatore della Certificazione. Infine, sul sistema di gestione della Certificazione come impulso per l’analisi Halal è previsto l’intervento di Khairil Ismahafiz bin Muhadzir, Amministratore Delegato di Dagang Halal Berhad.

venerdì 20 febbraio 2015

Cina: via all'anno della capra



di Pierpaolo De Natale - Anche quest'anno il Capodanno cinese è giunto puntuale e allo scoccare della mezzanotte del 19 febbraio l'anno del cavallo è terminato per far posto all'anno della capra. Come da tradizione, Cinesi da tutto il Paese sono accorsi nella capitale per assistere alle numerose manifestazioni celebrative organizzate per l'evento. Si stima che siano stati circa tre miliardi gli spostamenti effettuati tramite treni, aerei, automobili e navi. A seguito del massiccio numero di cinesi arrivati a pechino, i media parlano di "più grande migrazione della storia" e anche in termini di costi ci sono cifre da capogiro. I Cinesi hanno infatti speso ben 100 miliardi di dollari in regali e cibo per festeggiare l'arrivo del nuovo anno, il doppio di quanto speso dagli americani per celebrare il Thanksgiving Day. Va ricordato che l'avvento del nuovo anno lunare non è celebrato solo in Cina, infatti è da secoli tradizionalmente festeggiato anche in altri paesi asiatici come l'Indonesia, la Malesia e la Thailandia.



Secondo quanto registrato dai rivenditori, sono stati acquistati oltre 1000 biglietti ferroviari al secondo durante il mese di dicembre, fino ad esaurimento. Il Capodanno Lunare, chiamato Chunjie (ossia festa di primavera), per molte famiglie è l'occasione di ritrovarsi a tavola durante i lunghi pasti tradizionali. Oltre alle cene luculliane, l'usanza vuole che il nuovo anno sia anche accolto con fuochi d'artificio, che quest'anno sono stati fortemente limitati per motivi di sicurezza e inquinamento acustico.



Si è a lungo dibattuto in merito all'esatta identificazione dell'animale cinese "yang", che suole indifferentemente riferirsi a capre, arieti e pecore. Huan Yang, studioso del ruolo di questo animale nella tradizione cinese, ha fatto notare che l'esatta rappresentazione è quella della capra, poichè era questo il capo di bestiame maggiormente allevato dalle famiglie di tradizione han, quelle maggioritarie in Cina. Qualora non lo sapeste, lo Zodiaco cinese è basato sull'alternarsi di 12 animali: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale, ai quali viene di volta in volta associato uno dei cinque elementi fondamentali (acqua, terra, fuoco, legno e metallo). Quello che ha avuto inizio ieri è l'anno della capra, considerato molto poco fortunato. Per questo motivo, infatti, molte donne hanno scelto di partorire con cesareo i propri figli così da farli nascere nel più fecondo anno del cavallo, appena terminato.

giovedì 22 gennaio 2015

AirAsia: trovati altri 6 corpi


di Andrea Zeni - Nel corso delle ricerche per recuperare il velivolo dell'AirAsia, sono oggi stati ritrovati altri sei corpi. L'aereo, precipitato lo scorso 28 dicembre nel Mar di Giava, aveva a bordo 162 passeggeri e questi sei cadaveri sono stati ritrovati vicini alla fusoliera.

Dopo esser stati riportati in superficie da una profondità di trenta metri, i corpi sono stati portati nella città di Pangkalan Bun, la più vicina al luogo della tragedia.

Intanto proseguono i lavori per riportare in superficie il velivolo e questi sei passeggeri vanno ad unirsi agli altri 59 già ritrovati dai sommozzatori.

sabato 10 gennaio 2015

Kinki Ryusaki (INTERVIEW): "The art of tattooing is like the art of life"



by Pierpaolo De Natale - In her studios in Kuala Lumpur (Malaysia), Kinki Ryusaki creates artworks. The artist produces wonderful masterpieces that have made her famous around the world.

Her canvas is the human body. Her ispiration comes from passion for beauty, colours and human anatomy.




Kinki is a tattoo artist since she was 16 years old and she chose to make her passion her job.

She writes on her facebook page that "the art of tattooing is like the art of life" and her tattoos are as real paintings that should be framed and displayed in an art gallery.

Here's what she told us exclusively for Asia Notizie, before her arrival in Italy. From 6 to 8 February - in fact - Kinki will attend the Milan Tattoo Convention, one of the biggest and older Tattoo convention in the World. 

Kinki, you're one of the most famous international tattoo artist, why did you choose to dedicate your life to this job?
I appreciate the kind gesture and I am certainly making effort to improve my work thanks to support from my family.
For the most part, I don't consider this my job, rather my passion to pursue since I got my first tattoo as a teenager.


What kind of tattoos are most requested in your studio?
Popular Tattoos are definitely portraits. Many come to me to get tattooed the faces of their parents, their children or their partner. The most requested are undoubtedly the family portraits.

Do you still remember your first customer and his tattoo?
Now that you mention it, I honestly do not remember. I was still sixteen, I was focused mainly on the techniques and tools to use. But I can tell you with certainty that she was a she.



Now, let's speak about your future trip in Italy. Have you ever been here?
Not at all. This is my first trip which is why I am excited. I can't wait to leave!

You will be in Milan in February 2015. What will you do with your italian fans?
Tattoo them? I hope that they will be thousands, I really want to prove myself in this new challenge with Italian taste! See you all in Milan!



Read the Italian version: Kinki Ryusaki (INTERVISTA): "L'arte dei tattoo è come l'arte della vita"

Contacts:

Facebook: Kinki Ryusaki and Kinki Ryusaki Studio
Instagram: @KinkiRyusaki