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giovedì 2 aprile 2020

Cina: in Tibet una fabbrica di mascherine a 4500 metri di altitudine

(Ansa)
Grandi novità in Cina: si produrranno, infatti, mascherine mediche in una fabbrica a 4.500 metri di altitudine, nella Regione autonoma del Tibet.
Per quel che riguarda l'impianto, si trova nella città di Nagqu, occupa una superficie di 400 metri quadrati, è costata 4 milioni di yuan (circa 564.000 dollari) ed è in grado di produrre fino a 120.000 mascherine al giorno.

"La sua linea di produzione contribuirà in maniera notevole ad alleviare il problema della carenza di mascherine nell'area e fornirà materiali sufficienti per la prevenzione dell'epidemia a Nagqu al fine di agevolare la ripresa del lavoro e della produzione" ha dichiarato Li Dong, funzionario della città "Il governo locale assumerà i dipendenti dell'impianto tra la popolazione residente per sostenerne il reddito".

martedì 30 aprile 2019

Delhi: gruppo di tibetane in marcia per il Panchen Lama

Nel centro di Delhi, nella mattinata di lunedì 29 aprile 2019, centinaia di persone si sono ritrovate per la manifestazione conclusiva della Peace March, la Marcia per la Pace promossa dalla TWA, l'associazione delle donne tibetane. La Marcia, che si svolge ogni anno nell'ultima settimana di aprile, coincide quest'anno con il trentesimo compleanno del Panchen Lama tibetano, Gedhun Choekvy Nyima.
"Il Panchen venne rapito con la sua famiglia dal governo cinese 24 anni fa, nel 1995, quando aveva appena sei anni, poche settimane dopo che il Dalai Lama l'aveva riconosciuto come undicesima reincarnazione del nostro leader spirituale" ha dichiarato Dolma Yangchen, presidente dell'associazione "Da allora non abbiamo mai più avuto sue notizie; la Cina l'ha rimpiazzato con Gyaltsen Norbu".

mercoledì 21 ottobre 2015

Torna il Festival dell'Oriente. Tra le novità anche il coloratissimo Holi Festival


di Pierpaolo De Natale - Torna a grande richiesta il Festival dell'Oriente, una fiera interamente dedicata all'arte, alla tradizione e alla cultura asiatica. Vietnam, Cina, Thailandia, Giappone, Malesia, Tibet, Sri Lanka, passeggiare per gli stand del Festival sarà come viaggiare alla scoperta del continente più ricco e colorato del mondo. Anche in questa edizione - che si terrà a Padova nei mesi di novembre e dicembre - sono riconfermate grandi aree tematiche e tante attività che coinvolgeranno i visitatori. 

Bazar e stand commerciali consentiranno di acquistare oggetti frutto dello stile orientale, mentre angoli di gastronomia tipica permetteranno di deliziare le papille gustative assaporando tante varietà di cibi. Ancora una volta, il programma del Festival dell'Oriente prevede cerimonie tradizionali, spettacoli folkloristici, concerti, danze e lezioni aperte di arti marziali. Le giornate saranno inoltre arricchite da interessanti mostre fotografiche e da seminari e incontri sulle culture dell'Asia.

In attesa che i battenti di Padova Fiere siano riaperti, abbiamo incontrato la dott. ssa Valentina Nobili, responsabile dell'Ufficio Stampa del Festival.


Quali novità sono previste per questa attesissima edizione che avrà luogo a Padova?
Questa seconda edizione di Padova sarà ricca di molte, coinvolgenti novità. A partire dal settore "Salute e Benessere: da Oriente a Occidente", completamente dedicato al mondo olistico con molte attività ed esperienze interattive; al divertentissimo "Holi Festival", la festa del colore di tradizione Indiana reinterpretata dal Festival dell'Oriente in chiave Bollywood, che si terrà nell'area esterna dei padiglioni nelle tre giornate di domenica 29 novembre, domenica 6 dicembre e domenica 13 dicembre; ed ancora moltissime affascinanti mostre di abiti tradizionali, di splendide statue, di strutture tipiche dell'architettura Orientale; un'area appositamente dedicata ai bambini con l'animazione della simpatica mascotte Kung Fu Panda; molte aree culturali dedicate ai vari paesi d'Oriente dove assistere e provare in prima persona cerimonie tradizionali ed attività folkloristiche; e tantissime altre.


Alla luce dell'esperienza maturata in questi anni, quale crede che sia lo stand che riscuote maggior successo tra i visitatori?
Indubbiamente riscuotono molto successo i vari ristoranti etnici presenti all'interno del Festival, che per tutto il giorno propongono piatti e prelibatezze della tradizione gastronomica Orientale. Il pubblico potrà trovare punti ristoro per tutti i gusti e sperimentare molte cucine tipiche: dalle più conosciute e diffuse, come la cucina Cinese o Giapponese, sino a quelle più insolite e particolari, come la cucina Indonesiana o dello Sri Lanka.

Il Festival d'Oriente concluderà il 2015 a Padova, ma quali sono le tappe previste per l'anno prossimo?
Per il 2016 è previsto un ricco calendario di eventi, che toccherà le principali città di tutta Italia. Solo per citarne alcune, il Festival dell'Oriente sarà nei primi mesi del prossimo anno a Bologna, Torino, Roma e Milano. Maggiori informazioni in merito si potranno trovare seguendo l'evento sul sito ufficiale festivaldelloriente.net e sulla pagina Facebook Festival dell'Oriente.

lunedì 6 luglio 2015

Il Dalai lama compie 80 anni


di Pierpaolo De Natale - Celebra oggi i suoi 80 anni il 14esimo Dalai Lama. Tenzin Gyatso nacque nel 1935 in un villaggio del Tibet nordorientale e a soli due anni fu riconosciuto come reincarnazione del suo predecessore, il 13esimo leader spirituale tibetano.

Dalai Lama significa "oceano di saggezza" ed è il titolo attribuito dai sovrani mongoli a quegli esseri illuminati che hanno scelto di rinascere per poter servire l'umanità. Dunque, investito di questa importante responsabilità, Tenzin Gyatso iniziò a sei anni il proprio percorso accademico e terminò gli studi a 25 anni, sostenendo gli esami per ottenere una sorta di "Dottorato in filosofia buddhista".

A partire dal 1950, a soli quindici anni, assunse il ruolo di capo di stato e di governo del Tibet e da allora si impegnò a dialogare con la Cina, affinchè questa rispettasse un trattato che prevedeva l'autonomia e il rispetto religioso dei Tibetani. Nel '59 fu costretto a chiedere asilo politico all'India, a seguito della repressione operata dall'esercito cinese contro l'Insurrezione Nazionale tibetana a Lhasa.

Oggi, il Dalai Lama vive in un villaggio sul versante indiano delle montagne himalayane, divenuto sede del governo in esilio del Tibet, ed è ancora costantemente impegnato nella lotta in difesa dei diritti della propria gente sulla strada della non violenza.

Nel 1989 vinse il Premio Nobel per la Pace e oggi insegna i principi del Buddhismo in tutto il mondo, continuando ad incoraggiare i rifugiati tibetani nella costruzione di templi per tutelare e salvaguardare la loro cultura. Lo stile di vita del Dalai Lama è lo stesso dei monaci buddisti. Egli, infatti, vive in una piccola dimora a Dharamsala, dove ogni giorni suole svegliarsi alle 4 del mattino per meditare. Le ore antimeridiane e pomeridiane sono scandite da udienze private, cerimonie religiose e incontri amministrativi, che solo al calar del sole lasciano spazio alle ultime preghiere prima del ritiro notturno. Tra le sue frasi più famose, ricordiamo: "Non c'è oppressione che possa, alla lunga, vincere sul diritto e la giustizia".

domenica 12 aprile 2015

Tibet: cresce numero immolazioni anti-Cina

foto:Ansa
di Antonio Gianseni - Col suicidio avuto luogo lo scorso 8 aprile, sale a 138 il numero di immolazioni usate come forma di protesta contro il governo cinese da parte dei Tibetani. Ad essersi data fuoco questa volta è una monaca tibetana di 40 anni, che prima di togliersi la vita ha lanciato uno slogan a favore del Dalai Lama, leader tibetano che vive da anni in esilio in India perchè ritenuto avversario dell'esecutivo di Pechino.

lunedì 9 marzo 2015

Tibet, nuova immolazione contro governo


di Vito Ferri - Una donna in Tibet si è immolata in segno di protesta contro contro la politica adottata dal governo di Pechino nei confronti del territorio. La notizia giunge solo oggi da fonti della diaspora tibetana. L'episodio è avvenuto venerdì nella prefettura di Aba, nella provincia del Sichuan. La donna è la 137esima persona ad aver scelto questa forma di protesta contro la Cina.

mercoledì 31 dicembre 2014

Capodanno 2015: feste e tradizioni in Asia!



di Pierpaolo De Natale - Scorrono inesorabilmente le ultime ore di questo 2014, che lascia mestamente spazio ad un nuovo anno, a cui tutti guardano con fiducia e speranza. In tutto il mondo è tempo di festeggiamenti e tutti fremono dalla voglia di scandire bene e ad alta voce quegli ultimi secondi prima della mezzanotte.

Festa ben antica, il Capodanno trova le proprie origini già nell'Antica Roma, dove si soleva festeggiare Giano, dio degli inizi. 

Singapore
Il 2015 arriverà lentamente in tutti i Paesi della Terra e - come ogni anno - i primi uomini che lo saluteranno saranno gli abitanti di Kiritimati (o Christmas Island). Si tratta di un isolotto situato nel Pacifico, per cui passa la temporale linea immaginaria tracciata nel 1884 e che indica l'internazionale cambiamento di data.

Sarà proprio l'Oriente ad inaugurare il nuovo anno. Prima metropoli ad accogliere il 2015 è stata Auckland (Nuova Zelanda) - con tredici ore di anticipo rispetto all'Italia. A breve i fuochi pirotecnici daranno vita a strabilianti spettacoli di colori anche nei cieli di Tokyo, Seoul, Hong Kong, Taipei e Pechino. Ai quali seguiranno in ordine: Singapore, Giakarta, Bangkok e Nuova Delhi.

Gli ultimi a dire addio al 2014 saranno invece gli abitanti delle Isole Samoa, ben undici ore dopo noi Italiani.

Dubai

Ovunque si celebrerà all'insegna del divertimento, ma quali sono le più antiche e diffuse tradizioni asiatiche per celebrare l'arrivo del nuovo anno?

Niente lenticchie, vischio e panettoni: l'Oriente pullula di usanze altrettanto curiose e secolari. In Giappone, dove il Capodanno è chiamato Shogatsu (mese giusto), le famiglie si recano nei templi per bere sakè e ascoltare 108 colpi di gong che precedono la mezzanotte; si ritiene infatti che sia questo il numero dei peccati che una persona commette in un anno e che in tal modo ci si purifichi.

In Cina è di buon auspicio servire dell'ottimo tè e sulle tavole non vi sono zamponi e cotechini, è il pesce che porta abbondanza per il nuovo anno. Per augurare tanta fortuna, infine, è bene regalare piante di mandarini.

Tokyo

Il nuovo anno, però, non sarà da tutti celebrato durante la magica notte che sta per arrivare.
Popoli lontani dalla cultura occidentale, celebrano il Capodanno in altri mesi, basandosi sostanzialmente sul calendario cinese lunisolare.

Secondo questa scansione temporale, dunque, avremo il Capodanno Cinese (che si festeggia tra il 19 gennaio e il 21 febbraio) e il Capodanno vietnamita - detto anche Tết Nguyên Đán.

In periodi simili a quelli visti fino ad ora è festeggiato il Capodanno tibetano: il Losar, che ha luogo tra gennaio e marzo. Tra il 13 e il 15 aprile, invece, vi sono le celebrazioni del capodanno solare (Songran) che vedono l'adesione di numerosi Paesi asiatici, tra cui Thailandia, Cambogia, Birmania e la regione del Bengala.

sabato 6 dicembre 2014

I piccoli d'Oriente (FOTOGALLERY)

Cambogia

Cina

Emirati Arabi Uniti

Giappone

India

Nepal

Taiwan

Tibet


sabato 1 novembre 2014

Tibet, tetto del mondo - (FOTOGALLERY)







giovedì 27 giugno 2013

Tibet: rimosso divieto foto Dalai Lama


PECHINO - A riferire la notizia è Radio Free Asia: i monaci tibetani potranno ritornare ad esporre liberamente le immagini del Dalai Lama nelle regioni del Qinghai e del Sichuan.

Altre fonti, inoltre, avrebbero riferito all'ANSA che il divieto sarà revocato anche in altre aree, inclusa la Regione Autonoma del Tibet.