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giovedì 6 ottobre 2016

Oman, alla scoperta della rotta dell'incenso

Affacciata sull’Oceano Indiano, il Dhofar ha clima tropicale, spiagge sabbiose racchiuse fra baie rocciose, palmeti e lagune di acqua dolce. Da ottobre a maggio, quando non soffia il monsone khareef, il tempo è ideale per bagni e immersioni.

Il Dhofar, per via della posizione geografica, è stata la regione che più di ogni altra nel Sultanato è stata al centro degli scambi commerciali, sin dall’antichità, in particolar modo per ciò che concerne il suo tesoro: l’incenso.

Estratta dall’albero boswellia, lavorata, utilizzata nelle cerimonie religiose, la resina è stata sempre preziosa merce di scambio, attraverso la penisola arabica sino al Mediterraneo.

Alle porte di Salalah, precisamente a Ubar, veniva raccolta per poi essere lavorata a Sumhurum, città in cui secondo la leggenda viveva la Regina di Saba. Ancora oggi l’estrazione avviene in maggio e giugno, la lavorazione in luglio e agosto, così da essere tutto pronto per il grande mercato di settembre. Lungo la “Via dell’incenso” 4 siti sono stati dichiarati da Unesco Patrimonio dell’Umanità: Wadi Dawkah, Shisr, Khor Rori e il sito archeologico di Al Balid a Salalah.

A Salalah è interessante visitare il Museo dell’Incenso, all’interno di Al Balid, perché si ripercorre anche la storia marittima del Sultanato. A est di Salalah sorge la riserva naturale di Jabal Samhan, baluardo degli ultimi leopardi d’Arabia; ne vivono circa 600 in questo santuario.

La meraviglia di Salalah è che offre l’oceano, la storia e il deserto, in pratica le principali caratteristiche dell’Oman. È infatti la porta di accesso al Rub’Al-Khali, il “Deserto dei Deserti”, chiamato anche il “Quarto Vuoto”; le spedizioni sono emozionanti in questa distesa che è più grande della Francia.

A circa 70 chilometri da Salalah, la cittadina di Mirbat è lambita da una lunghissima spiaggia dover sorge il Veraclub Salalah, che nasce da una collaborazione con la catena alberghiera Marriott. Anche se il cuoco italiano cucina tanti piatti del Made in Italy, vale la pena assaggiare la gastronomia omanita, che riflette il crocevia di scambi e commerci multietnici in un mix di tradizioni mediorientali e contaminazioni di Asia, Africa e Levante.

Il nuovo aeroporto internazionale di Salalah è stato inaugurato nel novembre 2015, in concomitanza con le celebrazioni per il 45/o anniversario del Sultanato. Dal 30 ottobre 2016 riprenderanno le operazioni di Veratour con voli Blue Panorama da Milano e voli Qatar da Roma. Nel gennaio 2017 si aggiungeranno voli di linea Oman Air da Milano; l’aeroporto dista circa 80 chilometri dal resort.

lunedì 4 maggio 2015

Hummus arabo (RICETTA)


di Antonio Gianseni - L'hummus è una crema di ceci tipicamente araba solitamente servita come antipasto, accompagnata dal pane pita, o anche consumata come portata principale, considerandone le importanti proprietà nutritive.

Ingredienti:


  • 400 g di ceci secchi
  • 2 spicchi d'aglio
  • 4 cucchiai di tahina*
  • 1 limone
  • 1 cucchiaino di cumino in polvere
  • 1/2 cucchiaino di pepe di caienna
  • q. b. sale
  • q. b. olio extravergine d'oliva
  • q. b. coriandolo fresco

Preparazione:

  1. Lasciare i ceci in ammollo per una notte
  2. Cuocere i ceci in una pentola a pressione ricoprendoli d'acqua fresca per 20 min.
  3. Una volta cotti, strofinare i ceci tra le dita per eliminare pellicine, così da conferire leggerezza e digeribilità ai legumi
  4. Riunire i ceci con l'aglio e frullare
  5. Aggiungere il succo del limone, cumino, pepe di caienna e frullare ancora
  6. Unire la tahina, e un po' d'acqua se la crema appare troppo dura
  7. Continuare a frullare fino ad ottenere un composto morbido dalla consistenza simile al purè italiano

Servizio:

Si consiglia di servire la crema di ceci con un filo d'olio, coriandolo fresco tritato e pepe di caienna.

*tahina: spezia ottenuta dai semi di sesamo bianco, con un sapore simile a quello delle noci, ma meno dolce e con una nota tostata.

sabato 2 maggio 2015

Pane pita (RICETTA)

Ingredienti:


  • 250 g di farina 00
  • 250g di farina manitoba
  • 300 ml di acqua
  • 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
  • 20 g di lievito di birra
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo (facoltativo)
  • 10 g di sale

Procedimento:

  1. Sciogliere il lievito di birra in acqua tiepida e versarlo in una ciotola con le due farine, il sale, il malto e l'olio
  2. Lavorare il tutto per ottenere un impasto elastico e liscio. Trasferire in una ciotola, coprire con una pellicola e lasciare lievitare per circa due ore
  3. Riprendere l'impasto e, su un piano, dividerlo in sette pezzi
  4. Stendere ciascun pezzo fino a dargli una forma circolare con diametro di circa 20 cm
  5. Mettere i pezzi a lievitare su carta forno in forno spento ma con luce accesa per circa 30 minuti
  6. Dunque spennellare la pita con l'olio ed infornare i pezzi in forno preriscaldato a 200 C° per 5 minuti

venerdì 1 maggio 2015

SPECIALE EXPO 2015. Alla scoperta dei padiglioni dell'Asia


di Pierpaolo De Natale - Parte oggi, venerdì primo maggio, Expo Milano 2015: l'Esposizione Universale che fino al 31 ottobre farà dell'Italia la sede del più grande evento mai realizzato in tema di alimentazione e nutrizione. 


L'area espositiva si estende su 1,1 milioni di metri quadrati ed ospita i padiglioni di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali. Sono 20 milioni i visitatori attesi provenienti da tutto il mondo e noi di Asia Notizie abbiamo scelto di passeggiare per le strade della grande Esposizione Universale alla scoperta dei padiglioni che più ci interessano da vicino, quelli dei panorami d'Oriente.

  • Bangladesh. Tema: "Sostenibilità nella produzione di riso, per una vita migliore in un’era di cambiamenti climatici". In questo padiglione si potranno osservare tutte le varietà di riso sviluppate dal Bangladesh Rice Research Institute per favorire l'adattamento di questo cereale, da tempi immemori coltivato in questo Paese, ai cambiamenti climatici.
  • Cambogia. Tema: "Il riso, coltura di una terra dalla forte eredità culturale". Anche qui protagonista della mostra è il riso. Tra i maggiori produttori asiatici di riso, la Cambogia per Expo 2015 si fa portatrice delle tecnologie di gestione dei raccolti agricoli, dei sistemi di irrigazione e della catena distributiva del cibo, approfondendone gli aspetti che si intrecciano con la natura.
  • Cina. Tema: "Terra di speranza, cibo per la vita". Il percorso del padiglione cinese si articola lungo tre canali. "Il dono della natura", che mostra il percorso del raccolto secondo il calendario cinese lunisolare e i cinque colori del suolo, "Cibo per la vita", che illustra il percorso della produzione del cibo, la coltura del tè e le Otto famose scuole di cucina cinese, e - infine - "Tecnologia e futuro", che documenta i progressi scientifici del Paese, tra cui il riso ibrido del prof. Y. Longping.
  • Emirati Arabi Uniti. Tema: “Cibo per la mente - Delineare e condividere il futuro”. Il padiglione presenta una struttura architettonica che richiama sia le stradine degli insediamenti storici fortificati degli Emirati che le sue dune sabbiose. Al suo interno si esplorano le sfide per la nutrizione del pianeta in relazione ai temi della terra, del cibo, dell'energia e dell'acqua, presentando anche alcune soluzioni innovative trovate dal Paese.
  • Giappone. Tema: "Diversità armoniosa". Il Giappone ha scelto di proporre la propria dieta alimentare a base di riso, pesce crudo e verdure come modello di alimentazione equilibrata per far fronte a fame, ecologia e obesità. Il padiglione è stato realizzato con legno e bambù, seguendo una struttura tipica delle abitazioni di Kyoto e arricchendo gli ambienti con importanti tecnologie informatiche e sistemi per il risparmio energetico.
  • Kazakistan. Tema: "La terra delle opportunità". In questo padiglione, i Kazaki mirano a sensibilizzare i visitatori verso lo sviluppo sostenibile e la tutela delle risorse agricole.
  • Malaysia. Tema: "Verso un ecosistema alimentare sostenibile". Il padiglione è ispirato alla struttura di un seme della foresta pluviale e al suo interno affronta il concetto dell'agricoltura sostenibile come strumento di lotta alla povertà.
  • Nepal. Tema: "La sicurezza alimentare e la sostenibilità per lo sviluppo". Cardine del concept nepalese è l'agricoltura di montagna con i suoi metodi naturali, i terrazzamenti e la biodiversità. L'architettura dell'edificio richiama il mandala, diagramma geometrico che richiama il cerchio della vita.
  • Oman. Tema: "L’eredità nei raccolti". A seguito della sua posizione geografica il Sultanato di Oman fa ruotare l'intera produzione alimentare intorno all'acqua, bene di grande importanza nelle sue zone aride e secche. Ad Expo 2015, gli Omaniti mostrano le loro tecniche di gestione delle risorse idriche ed offrono una piacevole passeggiata all'interno di un giardino suddiviso in tre aree dedicate a sole, sabbia e mare.
  • Qatar. Tema: "Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile". Nel suo padiglione, questo Paese caratterizzato da lunghe distese sabbiose fa conoscere al mondo la propria opera di promozione dello sport e della ricerca scientifica per una responsabile gestione dell'acqua.
  • Repubblica di Corea. Tema: “Sei ciò che mangi”. In un edificio che ricorda il Moon Jar, vaso in ceramica tipicamente coreano, la Corea del Sud guarda al futuro, interpretando le proprie pratiche culinarie come metodi per risolvere le imminenti sfide di alimentazione che riguarderanno l'umanità.
  • Sri Lanka. Tema: "Un paradiso verde". Questo Paese, luogo in cui vive il più antico esemplare di Ficus Religiosa - risalente al III sec. a. c. - partecipa ad Expo 2015 per dare importanza agli aromi, ai loro valori e alle loro straordinarie proprietà medicinali.

  • Thailandia. Tema: "Nutrire e deliziare il mondo in modo sostenibile". Il percorso si muove su quattro strade che offrono ai visitatori sensazionali show acrobatici, esempi del lavoro dei contadini thailandesi ed esperienze per avvicinarsi alla cucina tipica del Paese.
  • Timor - Leste. Tema: "Il Racconto del Coltivatore di Caffè timorese". In questo padiglione i visitatori possono conoscere la storia di questo Paese come coltivatore di caffè che ha dovuto sopportare gli effetti della colonizzazione e la competizione internazionali dei grandi produttori. Nello stand è possibile assaggiare le diverse varietà di caffè e conoscere le partnership del Timor-Leste.
  • Uzbekistan. Tema: "Il sapore del sole". Questo Paese si colloca all'interno del cluster Frutta e Legumi. Una parte della sua esposizione è dedicata alla mostra ortofrutticola, mentre la restante è riservata ai vini, dal momento che l'Uzbekistan è il principale coltivatore d'uva dell'Asia centrale.
  • Turkmenistan. Tema: “Acqua è vita”. Focus dello stand sono gli investimenti messi in atto per valorizzare le infrastrutture agricole di questo Stato, i cui obiettivi futuri sono la sostenibilità, la tutela ambientale e il risparmio nei consumi idrici.
  • Vietnam. Tema: "Acqua e fior di loto". Il padiglione esalta la cucina vietnamita, esponendone i prodotti tipici: riso, caffè, pepe, frutta secca e frutti di mare. Nello spazio commerciale è possibile acquistare manufatti unici realizzati in bambù, legno, porcellana e tessuto, ed assaggiare piatti tipici del Vietnam, la maggior parte dei quali conditi con uno dei più importanti ingredienti della cucina di questo Paese: il fiore di loto.


 (foto: Expo2015)




lunedì 17 novembre 2014

Oman, il paradiso tra spiagge e deserti (FOTOGALLERY)