lunedì 3 ottobre 2022

Iran: dov'è Alessia Piperno?

(euronews) Domenica una chiamata ai genitori da una prigione di Teheran "Aiutatemi temo di non uscirne", ha detto secondo il racconto del padre. Con lei arrestati anche altri stranieri, per cause ancora ignote

Indonesia, strage nel campo di calcio: almeno 125 morti


PIERO CHIMENTI -
Strage in Indonesia dopo la partita di campionato tra Arema Fc-Persebaya Surabaya. Il match era considerato a rischio, tanto che non era stato permesso ai tifosi ospiti di assistere al match. 

Sul finire di partita, che ha visto la squadra ospite uscire vittoriosa, è scoppiato il caos con la vittoria della squadra ospite che ha scatenato l'ira degli hooligan della squadra ospitante, che sono entrati in campo con la polizia che ha risposto con il lancio di fumogeni sugli spalti. 

Il bilancio è molto grave e parla di almeno 125 vittime e oltre 100 feriti. Un commosso presidente indonesiano Joko Widodo ha commentato la tragedia: "Spero che questa tragedia calcistica sia l'ultima nel nostro Paese e che non ci siano più stragi umane come questa in futuro".

domenica 2 ottobre 2022

Indonesia, violenti scontri dopo la partita: almeno 180 vittime

MALANG - Si conclude nel dramma una partita di calcio allo stadio Kanjuruhan di Malang, in Indonesia. Il bilancio degli scontri avvenuti ieri sera nel Paese è di almeno 182 morti. Molte delle vittime non sono state ancora identificate e diverse persone sono state calpestate a morte tra la folla.

Le violenze sono esplose al termine del match, quando migliaia di tifosi dell'Arema Fc sono entrati in campo infuriati per la sconfitta per 3-2 subita contro i rivali di lunga data Persebaya Surabaya, squadra con cui non perdevano da più di vent'anni.

A quel punto sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno cercato di calmare gli animi, senza successo. Quando sono stati lanciati gas lacrimogeni è scoppiato il caos, seguito da panico e fuga generale.

Molte auto, tra cui un camion della polizia, sono state date alle fiamme all'esterno dell'impianto sportivo. Secondo i dati forniti dalle forze dell'ordine, 13 veicoli sono stati danneggiati in totale. Una fonte dell'ospedale ha riferito che tra le vittime c'era anche un bambino di 5 anni.

Lo stadio ha una capienza di 42mila spettatori e secondo i dati delle autorità era completamente esaurito. In 3.000, ha spiegato la polizia, hanno fatto un'invasione del campo. Il governo indonesiano si è scusato per l'incidente e ha promesso di indagare sulla questione.

Il presidente Joko Widodo ha ordinato un'indagine di sicurezza durante le partite di calcio.

sabato 1 ottobre 2022

Attentato suicida in Afghanistan: 32 morti

PIERO CHIMENTI - Attacco suicida, ancora non rivendicato, a Kabul, nel quartiere Dashti Barchi, abitato per lo più da sciiti. Un uomo si sarebbe fatto esplodere dopo essersi introdotto in un istituto educativo nel centro della capitale, dove gli studenti erano impegnati nell'esame di ammissione per l'università. Il bilancio al momento è di 32 morti e 40 feriti.

martedì 27 settembre 2022

Mahsa Amini: continua in Iran la repressione contro le proteste


TEHERAN - Giustiziata perché aveva i capelli fuori posto. È la tragica vicenda legata alla ventiduenne iraniana Mahsa Amini. Era con la famiglia quando è stata arrestata, in viaggio verso Teheran per far visita ai parenti. Durante un controllo, a causa di una ciocca di capelli che spuntava dall’hijab, le autorità l’hanno accusata di non rispettare le severe regole riguardanti il velo obbligatorio per le donne. L’hanno scortata su un furgone per picchiarla a sangue e, in seguito, hanno affermato di non averla toccata. Tuttavia, Mahsa è deceduta pochi giorni dopo nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Kasra, nella capitale. 

Le forze dell’ordine si sono giustificate dichiarando che la ragazza fosse morta a causa di arresto cardiaco ma, mentre era in rianimazione, alcuni hanno fotografato le pessime condizioni in cui versava e la verità è venuta a galla, facendo il giro del web. Il popolo iraniano è sceso in piazza per protestare in merito all’accaduto e il presidente, Ebrahim Raisi, ha annunciato che avrebbe represso con il pugno di ferro le rivolte divampate. 

L’indignazione per la morte di Mahsa ha investito la sensibilità di gran parte dell’opinione pubblica, soprattutto giovanile, e cortei e manifestazioni si sono diffusi a macchia d’olio in molti paesi del mondo. Le proteste hanno provocato oltre quaranta vittime, tra attivisti e agenti, e il governo iraniano ha bloccato l’accesso a Internet e ai principali social network, oltre a rendere inutilizzabili le due principali linee telefoniche della nazione. (Antonio Bottalico)