di Pierpaolo De Natale - La Corea del Nord ha dichiarato il "quasi-stato di guerra" nell'area più vicina a Seul. La decisione arriva a seguito di una riunione straordinaria della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori di Pyongyang. Nella scorsa serata, infatti, ha avuto luogo uno scontro a fuoco tra le due coree. La prima mossa è partita dalla Corea del Nord, che ha sferrato colpi di artiglieria pesante e lanciato razzi. Dopo qualche minuto è giunta la risposta della Corea del Sud, che si è difesa a cannonate, colpendo le postazioni d'artiglieria di Kim Jong-un.
"Siamo pronti a reagire con misure di autodifesa e tutte le responsabilità che ne potranno derivare saranno addebitabili al Nord. Sollecitiamo il Nord a rinunciare del tutto a ulteriori atti temerari" - scrive il capo dello Stato maggiore di Seul in una lettera indirizzata al Dipartimento dello Stato generale dell'esercito popolare.
Quello avvenuto ieri è stato considerato l'incidente più grave avvenuto tra le due coree negli ultimi cinque anni e non si esclude una possibile escalation di attacchi nei giorni a venire.
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