domenica 6 agosto 2023

'Il Giappone? Meno moderno di quanto ci aspettassimo…', il viaggio di Lidia e Tom


FRANCESCO GRECO
- “Il Giappone? E’ un Paese meno moderno di quanto ci aspettassimo…”. Il viaggio di Lidia Blandolino (Tricase, Lecce) e Tom (Olanda), è giunto nel Sol Levante, il Paese dei samurai, di Mishima, gli hikikomori e gli otaku, da sempre sospeso fra tradizione e futuro. Dopo Taiwan e Malesia, i due viaggiatori hanno visitato la Corea del Sud, il Giappone, il Vietnam e la Cambogia. Ora sono in Indonesia, ultima tappa del lungo viaggio iniziato l’anno scorso in autunno. 
 

Dunque, delusione Giappone?

“La Corea del Sud è un Paese molto moderno, a differenza del Giappone che invece ci ha stupito per il suo essere molto meno moderno e tecnologico, ci è sembrato come se lo sviluppo della tecnologia si fosse fermato ai primi anni 2000 (smartphones a parte)”.


Una delle forme di conoscenza è il cibo…

“Il Giappone è uno dei Paesi più affascinanti e culturalmente lontani da noi. A parte il cibo molto buono (abbiamo mangiato del sushi e del ramen buonissimi e scoperto molti altri piatti deliziosi, come okonomiyaki, mazesoba, takoyaki e molto altro!) e la passione per i manga che non passa inosservata”.


Popoli e culture che hanno una grande spiritualità...

“Il popolo giapponese è molto spirituale, lì infatti il buddismo convive con lo shintoismo, una religione molto antica e piena di simbolismo, che è fortemente parte della tradizione e della cultura nipponica, al punto che molte persone che non si considerano religiose comunque lo praticano nella loro vita quotidiana”.

Abbiamo un’idea dei giapponesi rispettosi delle regole: quando vanno via dagli spogliatoi dopo una partita, lasciano tutto in ordine…

“Sono particolarmente legati alle norme sociali, che rispettano senza esitazione, come il silenzio assoluto o quasi sui mezzi pubblici e gli inchini fatti per salutare e ringraziare di continuo.

In generale, molti di loro sono anche un po' riservati caratterialmente, per lo meno fino a che non si entra in uno dei piccoli bar dove tanti si ritrovano dopo il lavoro, e con un po' di alcol in corpo, è più facile fare qualche chiacchiera con loro!”  

Inevitabile accoppiare quel Paese ai manga…

“In Giappone ci sono anche molte sale da gioco, piene di videogiochi di ogni tipo, che sono molto frequentate nonostante siano passate di moda in molte altre parti del mondo soprattutto dopo l'avvento della PlayStation e dei videogiochi online usufruibili da casa. In generale, tante cose sono trasformate in un gioco o hanno mascotte del mondo dei manga, dalla polizia, allo shopping, fino alla voce che proviene dall'altoparlante della metropolitana, che sembra uscita da un anime per la sua intonazione così bambinesca”.  

Dove siete stati di preciso?

“Abbiamo fatto un giro abbastanza classico, siamo arrivati a Osaka e poi ci siamo spostati ad Hiroshima, Kyoto e Tokyo. Spostarsi in Giappone è molto facile grazie a un sistema ferroviario che funziona benissimo, con treni veloci che collegano le principali città, da fare invidia all'Europa!”. 


C’è memoria dell’atomica americanea del 1945?

“A Hiroshima abbiamo visitato il Museo della Pace, che ovviamente affronta il tema della bomba nucleare sganciata dagli Stati Uniti il 6 agosto 1945. E’ stato molto intenso, ma anche interessante. Così come vedere il simbolo della distruzione in un edificio ancora parzialmente in piedi e con la cupola alla quale è rimasta solo la struttura interna”.

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