sabato 1 novembre 2014

Tibet, tetto del mondo - (FOTOGALLERY)







Jilboobs, la nuova moda del web



di Pierpaolo De Natale - Si chiama Jilboobs la nuova moda che impazza sul web e vede come protagoniste le donne islamiche di tutte le età.

Di cosa si tratta? La moda consiste nel pubblicare proprie foto indossando lo hijab, tipico velo corto della religione musulmana, accostato ad abiti occidentali, capaci di mettere in risalto le forme di queste donne.



Il fenomeno ha acquisito subito grande popolarità, tanto che è nata anche una pagina facebook che ad ora conta ben oltre 40mila like.

L'idea non è stata molto gradita dalle autorità musulmane e lo stesso Consiglio indonesiano degli Ulema - autorità semiufficiale sull'Islam nel Paese - ha dichiarato «Apprezziamo le donne che hanno deciso di indossare il jilbab, ma alcune di loro hanno scelto di coprirsi la testa e svelare altre parti sensuali. Il consiglio lo vieta rigorosamente».

Sesso in cambio di un letto, è il bedsurfing e arriva dalla Cina



di Pierpaolo De Natale - Nuova trovata tutta Made in China quella di Ju Peng, ragazza cinese di diciannove anni con una grande passione, viaggiare, ma con poco denaro per realizzare il proprio desiderio.

Ecco che nasce bedsurfing, un'iniziativa ingegnosa, discutibile, ma funzionale.
Ju avrebbe pubblicato nei giorni scorsi un annuncio su Weibo.com - social simile a Facebook e Twitter - dichiarandosi intenzionata a visitare la parte occidentale del suo Paese e aggiungendo che, non avendo denaro a disposizione per farlo, è alla ricerca di fidanzati temporanei che le offrano ospitalità. Soggiorno, guida, qualche regalo, questo ciò che chiede la 19enne, ma in cambio? Ju non esiterà a ripagare i suoi uomini con attenzioni e rapporti sessuali.

L'idea ha suscitato molto scalpore sul web asiatico ed internazionale. Molte e dure le critiche, ma altrettanto nutrito è l'elenco di estimatori della giovane Ju.
“Visitare i Paesi che non conosco è mio sogno, la mia è una proposta innocente e low cost”. Non si concederà a chiunque però; colui che la ospiterà dev'essere un uomo affascinante e alto almeno 1.75m. 

Inutile dire che il pubblico maschile ha favorevolmente accolto la proposta. Anche in Italia molti uomini sostengono l'iniziativa di Ju Peng ed è addirittura nata una pagina facebook dove aspiranti fidanzati la invitano a visitare il nostro Paese.

Si vocifera che quella di Ju sia solo una montatura per lanciare un'app di incontri, ma quest'ipotesi non è stata ancora smentita, nè confermata e, giunti a questo punto, neanche importa. Vero o falso, il bedsurfing ha dato vita ad un acceso dibattito e molte ragazze hanno dichiarato di voler imitare Ju Peng, interpretando questo modo di viaggiare come manifestazione dell'amore libero e della libera scelta di disporre del proprio corpo.

2mila pillole di viagra cinese, arrestato 68enne

foto: informazioneonline.it


di Pierpaolo De Natale - Maxi-sequestro nel Varesotto. Un 68enne di Marnate nascondeva in casa duemila compresse di un afrodisiaco maschile asiatico, simile al Viagra, importate illegalmente dalla Cina e - come riferito dai suoi famigliari - vendute abusivamente qui in Italia.

A portare i poliziotti del commissariato di Busto Arsizio nella casa del pregiudicato è stata la segnalazione della polizia stradale di Milano. Fermato lungo l'A7, l'uomo è stato scoperto dagli agenti con 1,2 chilogrammi di hashish a bordo della vettura, 15mila euro in banconote false e un centinaio di pillole nere che, colto di sorpresa, l'uomo ha definito "integratori alle erbe".

Di qui la perquisizione dell'abitazione. Le duemila pasticche afrodisiache sono state ritrovate avvolte in fogli di giornali cinesi, con banconote cinesi, tedesche, irachene e tunisine. Dopo il maxi-ritrovamento, sono subito scattate le manette per il 68enne e per l'altro uomo che viaggiava con lui, con l'accusa di detenzione di stupefacenti. 

Venezia inaugurata in Cina



di Pierpaolo De Natale - Ha ben quattro chilometri di canale lo strabiliante progetto asiatico che ha permesso l'inaugurazione di una "Venezia d'Oriente". Dove? La città deputata alla costruzione di questa copia Made in China della laguna è Dalian, centro abitativo a nordest del Paese.

Questa di Dalian non è certo la prima copia della romantica città veneta; Venezia è infatti stata riprodotta anche a Macao e a Las Vegas, qui ovviamente in versione casinò.

Per i turisti paganti c'è la possibilità di fare un vero e proprio giro in gondola, con gondolieri imitati nel migliore dei modi, e tra riproduzioni dei palazzi veneziani che si affacciano su entrambe le sponde del canale artificiale appositamente costruito.

L'intero progetto è frutto dell'opera di architetti cinesi che, dopo aver viaggiato in italia per scoprire e cogliere al meglio lo stile del capoluogo veneto, hanno provato a riprodurne le architetture. I risultati sono alquanto discutibili, se si considera che le forme riprodotte richiamano uno stile più nordeuropeo che veneziano, ma nonostante questo la "venezia d'Oriente" ha riscosso notevole successo tra i media asiatici.

L'iniziativa è costata 600 milioni di euro e suo obbiettivo primario è quello di attrarre un maggior numero di turisti interni.

Pechino, no costumi in metro



di Pierpaolo De Natale - Misure restrittive dalla polizia di Pechino per l'Halloween cinese. L'esecutivo cinese ha infatti disposto l'arresto per tutti coloro che siano stati colti a viaggiare in metropolitana indossando costumi legati alla festività del 31 ottobre.

A riferirlo sono i media di Hong Kong e la decisione rientrerebbe in un pacchetto di misure preventive di sicurezza assunte in vista del vertice dei Paesi dell'Asia/Pacifico - a Pechino dal 7 al 12 novembre.

venerdì 31 ottobre 2014

Macao, casinò e economia in crisi tra il proibizionismo della Cina e la concorrenza di Taiwan

La crisi economica non guarda in faccia nessuno, nemmeno quella enclave cinese che rappresenta uno dei nuovi modelli della new economy, stiamo parlando ovviamente di Macao.

Il paradiso del gioco d’azzardo in Asia, l’alter ego per antonomasia alla Strip di Las Vegas, è divenuta una delle mete più ambite dagli appassionati del gambling, dopo la progettazione e costruzione di una decina di casinò resort di ultima generazione. La partnership tra governo, imprenditori locali e tycoon statunitensi ha trasformato la ‘Striscia di Cotai’ in un’attrazione turistica a 360°, divenendo il principale contribuente singolo di Honk Kong, grazie al suo indotto da capogiro. La politica ha trovato così un fido e redditizio alleato nell’industria del gambling, sostenendo i propri bilanci grazie alle tasse pagate su tutte le vincite e sulla gestione dei casinò resort. Ma ultimamente qualcosa si è inceppato nella macchina perfetta e dallo scorso mese di giugno i bilanci presentano sempre il segno meno.

Negli ultimi mesi gli amministratori di Macao stanno valutando un planning per l’inversione di rotta. Uno dei primi passi è stato quello di chiedere a Pechino una maggiore liberalizzazione per gli ingressi nella zona, al fine di favorire il turismo e il gioco nei casinò. Ma i primi feedback sono stati negativi, soprattutto a causa delle nuove politiche molto restrittive adottate dal governo cinese. Dal 1 ottobre 2014 i cinesi non aggregati a viaggi di operatori turistici possono raggiungere Macao solo una volta ogni 3 mesi, rispetto alle 2 visite mensili consentite fino al 1 giugno. Questa limitazione ha colpito pesantemente i casinò della zona, che presto dovranno fare i conti con la concorrenza di Taiwan, che ha intenzione di istituire grandi casinò nelle isole esterne.

Infatti il parlamento di Taiwan ha legalizzato il gioco d’azzardo in alcune isole più esterne. Il progetto è quello di costruire casinò resort in zone depresse come l’arcipelago Penghu e le isole Quemoy e Matsu di fronte al cinese Fujian. A Penghu sorgerà un complesso con almeno 500 stanze e un casinò resort tra i primi 5 del mondo. I 90mila abitanti di quest’isola hanno già approvato 2 referendum a sostegno del progetto, per sviluppare l’economia locale.

Chang Sho-wen, segretario generale del Partito Kuomintang, attualmente al governo, spiega che la nuova strategia è finalizzata a “stimolare lo sviluppo delle isole esterne, specie per il turismo”.Critica invece l’opposizione, anche perché nel Paese asiatico non è legalizzato il gioco d’azzardo.