martedì 7 luglio 2015

Delicious Tempura! (PHOTOGALLERY)













Afghanistan: sfigurate con l'acido perchè andavano a scuola

foto: Omar Sobhani
di Pierpaolo De Natale - Tre giovani afghane, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, sono state vittime di un attacco con l'acido mentre andavano a scuola. L'episodio è avvenuto ad opera di due uomini che la mattina del 4 luglio, avvicinandosi in motocicletta al gruppo di ragazze, hanno gettato l'acido sui loro volti dicendo: "questa è la punizione che vi meritate perché volete andare a scuola".

Le tre giovani sono state immediatamente soccorse e portate all'ospedale di Noor, nella città di Herat, e due di loro versano in condizioni ancora critiche. Molte donne afghane vivono in una situazione di inferiorità rispetto agli uomini e spesso sono vittime di violenze e discriminazioni. Secondo un rapporto dell'Onu, solo il 12% delle Afghane è alfabetizzato e, secondo i dati raccolti dall'Unicef, sono 2.4 milioni le bambine che non vanno a scuola.

Casi di violenza simile, in cui si utilizza l'acido per sfigurare le povere vittime, non sono limitati ad una precisa area geografica, ma si verificano in varie zone del pianeta. L'indagine condotta dall'Acid survivors trust international rivela che sono circa 1.500 le donne che ogni anno subiscono attacchi con l'acido e, nel 2015, hanno già avuto luogo 32 violenze.

Crolla calzaturificio, 13 morti in Cina

foto: Ansa
di Andrea Zeni - Sono tredici le persone che hanno perso la vita a seguito del terribile crollo che ha colpito una fabbrica di scarpe nella provincia dello Zhejiang, a Wenling, nella Cina orientale. Il dato giunge dai media locali, i quali fanno però sapere che il cedimento dell'edificio è avvenuto lo scorso sabato.

Fortunatamente sono molte le decine di lavoratori recuperati vivi tra le macerie e subito ricoverati in ospedale. Al momento gli inquirenti stanno indagando sulle cause, ancora sconosciute, del crollo.

lunedì 6 luglio 2015

Malala lancia nuova campagna per l'alfabetizzazione



di Pierpaolo De Natale -
Malala Yousafzai - la più giovane premio Nobel della storia - ha scelto di festeggiare il suo prossimo compleanno lanciando una campagna dal titolo #booksnotbullets (armi non proiettili). "Se i soldi spesi per le armi, fossero investiti in libri, la vita di molti bambini cambierebbe", ha affermato Malala che da anni lotta in difesa dell'istruzione femminile, motivo per cui è anche stata più volte minacciata dai talebani.

Sul suo profilo Twitter, la giovane pakistana ha postato una foto che la ritrae con "Il diario di Anna Frank" tra le mani, invitando tutti a fare lo stesso in sostegno all'alfabetizzazione. "Tra pochi giorni compirò 18 anni. Questo è un momento speciale perché per la prima volta potrò dire di essere un'adulta. Quest'anno per il mio compleanno non chiedo regali e auguri. Chiedo azione", questo il messaggio scritto da Malala sul suo sito, malala.org.

Il Dalai lama compie 80 anni


di Pierpaolo De Natale - Celebra oggi i suoi 80 anni il 14esimo Dalai Lama. Tenzin Gyatso nacque nel 1935 in un villaggio del Tibet nordorientale e a soli due anni fu riconosciuto come reincarnazione del suo predecessore, il 13esimo leader spirituale tibetano.

Dalai Lama significa "oceano di saggezza" ed è il titolo attribuito dai sovrani mongoli a quegli esseri illuminati che hanno scelto di rinascere per poter servire l'umanità. Dunque, investito di questa importante responsabilità, Tenzin Gyatso iniziò a sei anni il proprio percorso accademico e terminò gli studi a 25 anni, sostenendo gli esami per ottenere una sorta di "Dottorato in filosofia buddhista".

A partire dal 1950, a soli quindici anni, assunse il ruolo di capo di stato e di governo del Tibet e da allora si impegnò a dialogare con la Cina, affinchè questa rispettasse un trattato che prevedeva l'autonomia e il rispetto religioso dei Tibetani. Nel '59 fu costretto a chiedere asilo politico all'India, a seguito della repressione operata dall'esercito cinese contro l'Insurrezione Nazionale tibetana a Lhasa.

Oggi, il Dalai Lama vive in un villaggio sul versante indiano delle montagne himalayane, divenuto sede del governo in esilio del Tibet, ed è ancora costantemente impegnato nella lotta in difesa dei diritti della propria gente sulla strada della non violenza.

Nel 1989 vinse il Premio Nobel per la Pace e oggi insegna i principi del Buddhismo in tutto il mondo, continuando ad incoraggiare i rifugiati tibetani nella costruzione di templi per tutelare e salvaguardare la loro cultura. Lo stile di vita del Dalai Lama è lo stesso dei monaci buddisti. Egli, infatti, vive in una piccola dimora a Dharamsala, dove ogni giorni suole svegliarsi alle 4 del mattino per meditare. Le ore antimeridiane e pomeridiane sono scandite da udienze private, cerimonie religiose e incontri amministrativi, che solo al calar del sole lasciano spazio alle ultime preghiere prima del ritiro notturno. Tra le sue frasi più famose, ricordiamo: "Non c'è oppressione che possa, alla lunga, vincere sul diritto e la giustizia".