giovedì 20 novembre 2014

Indonesia: test di verginità per le aspiranti poliziotte



di Pierpaolo De Natale - Human Rights Watch, famosa Ong impegnata nella lotta per la tutela dei diritti umani a livello internazionale, ha reso nota una pratica da tempo diffusa e largamente conosciuta in Indonesia, criticandola e definendola "degradante e discriminatoria".

Tutte le donne che aspirano a diventare agenti della polizia indonesiana, oltre alle consuete procedure concorsuali, sono tenute a sottoporsi - come previsto dal bando nazionale - ad esami "ostetrici e ginecologici".

Nello studio condotto, Human Rights Watch ha intervistato sei donne provenienti da diverse città dell'Indonesia, ma tutte facenti parte del corpo della polizia. Nonostante la pratica sia stata formalmente abolita nel 2010, i controlli continuano ad essere effettuati senza impedimenti.

“La procedura viene svolta in maniera del tutto professionale e non arreca danni alle reclute”, ha dichiarato Ronny Sompie, portavoce della polizia indonesiana, il quale ha anche specificato che i test avvengono per stabilire se le candidate siano affette da malattie sessualmente trasmissibili.

In sostanza, però, e come riportato dalle donne intervistate, i test effettuati hanno come unico scopo quello di constatare la verginità delle candidate. L'aver già avuto rapporti sessuali non significava essere espulse, secondo quanto riporta una delle ragazze intervistate, ma le visite erano indubbiamente "traumatiche e dolorose".

“Entrare nella stanza dove sono stata esaminata è stato davvero stressante”, ha dichiarato una delle donne intervistate. “Ho avuto paura che dopo il test non sarei stata più considerata vergine. Hanno inserito due dita nella mia vagina, è stato molto doloroso. Una mia amica è addirittura svenuta”.

Quello di cui parla l'aspirante poliziotta è il cosiddetto "two-finger test", esame abolito nel 2010, che prevedeva - e pare ancora prevedere - un controllo dell'imene e dell'elasticità delle pareti vaginali.

“I test della verginità sono una forma di violenza di genere. Non sono una misura dell’eleggibilità di una donna a far parte del corpo di polizia” ha riferito Nisha Varia, direttrice della sezione per i diritti delle donne di Human Rights Watch. “Queste pratiche nocive non solo escludono donne competenti dalla polizia, ma deprivano gli indonesiani di una forza dell’ordine composta dagli agenti che sono effettivamente più qualificati”.

Ecco il video dell'intervista effettuata a cura della Human Rights Watch





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