martedì 23 settembre 2014

Cina leader esportatrice strumenti di tortura


di Pierpaolo De Natale - Sono stati resi noti i dati emersi da una ricerca condotta da Amnesty International, in collaborazione con Omega Research Foundation, riguardo la produzione di strumenti di tortura. Sarebbero 130 le aziende cinesi impiegate nel settore, tutte di proprietà statale, e attualmente attive nell'esportazione intercontinentale.

Oggetto di produzione sono manganelli elettrici, bastoni acuminati con punte in metallo, sedie di costrizione e congegni per serrare piedi, collo e pollici: tutti strumenti atti a provocare dolore, utilizzandoli nelle zone più sensibili del corpo umano, quali genitali, orecchie, gola ed inguine.

Il mercato cinese nel settore degli strumenti di tortura è in costante crescita. Maggiori acquirenti della merce sono le polizia di Nepal, Cambogia, Thailandia, Egitto, Madagascar, Nepal e ancora Uganda e Repubblica democratica del Congo.

Fortemente mobilitata e attiva per contrastare la compravendita di questi strumenti è Amnesty International, che reputa illegale l'utilizzo di questi oggetti, poichè adoperati in violazione dei diritti umani.

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