venerdì 28 novembre 2014

Cina e Thailandia dicono no a "Hunger Games"



di Pierpaolo De Natale - Incassi record per il terzo capitolo della saga di Hunger Games, le cui proiezioni in Italia hanno avuto circa 800mila spettatori in una settimana, con guadagni che raggiungono i 5,3 milioni di euro.

Ma la giovane Katniss Everdeen non arriverà nelle sale di tutto il mondo, perchè pare che in Cina e Thailandia ai fan della ghiandaia imitatrice toccherà aspettare - forse - il 2015.

L'uscita del film è stata rinviata a tempo indeterminato per ragioni ufficialmente poco chiare, pur se la Holliwood reporter sostiene che scopo delle autorità cinesi del cinema sia “equilibrare i titoli nazionali ed esteri al botteghino prima della fine dell’anno”.

Altra ipotesi plausibile è che il film sia stato vittima delle maglie della censura asiatica. L'ambientazione della storia, rappresentata in un mondo in cui uno stato dispotico regna su distretti molto impoveriti e oppressi, potrebbe infatti richiamare paragoni col governo di Pechino.

Altra situazione è invece quella presente in Thailandia, dove il film è chiaramente un problema per il governo in carica, salito al potere proprio con un colpo di stato.


Bangkok ha, dunque, cancellato tutti gli spettacoli delle sale cinematografiche e proceduto all'arresto di cinque studenti che, nel corso di un discorso del primo ministro del Paese, hanno fatto il saluto delle tre dita, che nel film rappresenta la resistenza alla dittatura.

0 commenti:

Posta un commento