- “Il Giappone? E’ un Paese meno moderno di
quanto ci aspettassimo…”. Il viaggio di Lidia
Blandolino (Tricase, Lecce) e Tom (Olanda), è
giunto nel Sol Levante, il Paese dei samurai, di
Mishima, gli hikikomori e gli otaku, da sempre
sospeso fra tradizione e futuro.
Dopo Taiwan e Malesia, i due viaggiatori hanno
visitato la Corea del Sud, il Giappone, il Vietnam
e la Cambogia. Ora sono in Indonesia, ultima
tappa del lungo viaggio iniziato l’anno scorso in
autunno.
Dunque, delusione Giappone?
“La Corea del Sud è un Paese molto moderno, a
differenza del Giappone che invece ci ha stupito
per il suo essere molto meno moderno e
tecnologico, ci è sembrato come se lo sviluppo
della tecnologia si fosse fermato ai primi anni
2000 (smartphones a parte)”.
Una delle forme di conoscenza è il cibo…
“Il Giappone è uno dei Paesi più affascinanti e
culturalmente lontani da noi. A parte il cibo molto
buono (abbiamo mangiato del sushi e del ramen
buonissimi e scoperto molti altri piatti deliziosi,
come okonomiyaki, mazesoba, takoyaki e molto
altro!) e la passione per i manga che non passa
inosservata”.
Popoli e culture che hanno una grande
spiritualità...
“Il popolo giapponese è molto spirituale, lì infatti il
buddismo convive con lo shintoismo, una
religione molto antica e piena di simbolismo, che
è fortemente parte della tradizione e della cultura
nipponica, al punto che molte persone che non si
considerano religiose comunque lo praticano
nella loro vita quotidiana”.
Abbiamo un’idea dei giapponesi rispettosi
delle regole: quando vanno via dagli
spogliatoi dopo una partita, lasciano tutto in
ordine…
“Sono particolarmente legati alle norme sociali,
che rispettano senza esitazione, come il silenzio
assoluto o quasi sui mezzi pubblici e gli inchini
fatti per salutare e ringraziare di continuo.
In generale, molti di loro sono anche un po'
riservati caratterialmente, per lo meno fino a che
non si entra in uno dei piccoli bar dove tanti si
ritrovano dopo il lavoro, e con un po' di alcol in
corpo, è più facile fare qualche chiacchiera con
loro!”
Inevitabile accoppiare quel Paese ai manga…
“In Giappone ci sono anche molte sale da gioco,
piene di videogiochi di ogni tipo, che sono molto
frequentate nonostante siano passate di moda in
molte altre parti del mondo soprattutto dopo
l'avvento della PlayStation e dei videogiochi
online usufruibili da casa.
In generale, tante cose sono trasformate in un
gioco o hanno mascotte del mondo dei manga,
dalla polizia, allo shopping, fino alla voce che
proviene dall'altoparlante della metropolitana,
che sembra uscita da un anime per la sua
intonazione così bambinesca”.
Dove siete stati di preciso?
“Abbiamo fatto un giro abbastanza classico,
siamo arrivati a Osaka e poi ci siamo spostati ad
Hiroshima, Kyoto e Tokyo.
Spostarsi in Giappone è molto facile grazie a un
sistema ferroviario che funziona benissimo, con
treni veloci che collegano le principali città, da
fare invidia all'Europa!”.
C’è memoria dell’atomica americanea del
1945?
“A Hiroshima abbiamo visitato il Museo della
Pace, che ovviamente affronta il tema della
bomba nucleare sganciata dagli Stati Uniti il 6
agosto 1945.
E’ stato molto intenso, ma anche interessante.
Così come vedere il simbolo della distruzione in
un edificio ancora parzialmente in piedi e con la
cupola alla quale è rimasta solo la struttura
interna”.